Regia di Umberto Spinazzola vedi scheda film
Una storia vera e che è veramente comica, nonostante l'oggetto della questione sia ciò che di meno divertente ci sia al mondo: un cadavere. La vicenda vive questa contraddizione con buona leggerezza, anche grazie alla mano dell'esordiente Spinazzola, che non incanta, ma nemmeno strafà; la questione si risolve in una malinconia di fondo che permea l'intera narrazione, i cui protagonisti sono non tanto due balordi, ma proprio due poveracci. Impossibile non prendersi a cuore le sorti di Pes e Crodino, impossibile non volerli perdonare per la pessima 'bravata', che a quanto dicevano pure i giornali dell'epoca non si sarebbe comunque potuta spingere molto oltre. Iacchetti regge il ruolo, ben trainato dal più esperto Tognazzi. Non male.
Due amici, nella nebbiosa provincia padana, sono in difficoltà finanziarie. Il tg di quei giorni continua a ripetere la notizia della morte del banchiere Cuccia. I due si organizzano per 'rapire' la bara dal cimitero e chiedere un riscatto alla famiglia. Dilettanti allo sbaraglio, sbagliano tutto: lasciano tracce del loro passaggio, si lasciano prendere dal panico, perfino contattano un omonimo del figlio di Cuccia. La polizia li raggiunge in fretta.
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