Regia di Marco Risi vedi scheda film
Ottimo Marco Risi
Vita breve e morte tragica di un giovanissimo cronista.Giancarlo Siani era solo un ragazzo di 26 anni, che si occupava di cronaca nera,nella Napoli dell'inizio degli anni ottanta.Non era un poliziotto o un giudice, ma solo un inesperto giornalista praticante,che si sforzava di compiere il proprio dovere.Tuttavia i suoi articoli appassionati,le sue inchieste "scottanti" erano "fastidiose" e lui era diventato, suo malgrado, un cronista"scomodo"e quindi un bersaglio.Fu assassinato nel 1985 davanti casa sua, nella sua "mehari"eroe involontario in una guerra oscura, che non era la sua,ove si muovevano tante figure indistinte e le cui dinamiche erano indecifrabili,complesse e pericolose.Fu lasciato solo e mandato allo sbaraglio,come spesso succede a chi si occupa e si dedica alle "questioni delicate".
Il film di Risi è scarno ed essenziale,senza retorica buonista,fa un ritratto realista di un uomo non votato al martirio, ma semplicemente preso dal suo lavoro.Come il suo capo redattore gli confida in un raro momento di sincerità"Ci sono due categorie di giornalisti:i giornalisti impiegati e i giornalisti,giornalisti,questo non è un paese per giornalisti,giornalisti"Niente di più vero,il problema di Siani,che gli costò la vita, fu quello di non comprendere fino in fondo questa semplice verità.
Eccellente l'interpretazione di Libero Di Rienzo e da sottolineare anche la prova di Ernesto Mahieux.
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