Regia di Marco Risi vedi scheda film
Me ne avevano parlato come di uno dei più bei film italiani degli ultimi tempi. Non si può che felicemente confermare, perché è un film molto bello.
Tratta di un giovane cronista ucciso dalla camorra, perché scomodo. E prima che tutti scappino (il primo commento sarà che palle! Pesante! Io voglio divertirmi! Io voglio tette e culi!), si sappia che è un film che non solo non è pesante, ma ti vola via in un attimo, e appassiona come raramente accade.
Perché è storia vera, perché il bene e il male non sono mescolati, ma uno sta di là, l’altro di qua, ben distinti. Perché quella “Sono tutti uguali!” (in ogni campo) è una stronzata probabilmente messa in giro dai cattivi (in ogni campo) o da chi in fondo se ne frega.
Un gran bel film, che racconta una storia da raccontare, in maniera fluida e che ti prende un casino. Un film che consiglio a tutti, anzi, un film da non perdere. Bello bello. Protagonista un attore che non conoscevo bene, un eccellente Libero De Rienzo, che riempie il film con la semplice e monumentale personalità del giornalista ucciso. Dirige Marco Risi, regista di tanti bei film e qua al suo meglio.
Rispetto alle reali vicende, ci sono delle varianti di non particolare rilevanza. Singolare come alcune scene non si siano potute fare nei reali luoghi, per l’avversione delle popolazioni locali, il che dimostra che la sovranità nazionale, in alcune zone italiane, è solo simbolica.
Non deve essere costato tantissimo, e non è riuscito a incassare neanche quelli.
Grande, un ulteriore perla
Caspita, complimenti
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