Regia di Marco Risi vedi scheda film
VOTO : 6/7.
Un film necessario per rendere immortale una piccola storia di una persona normale che non si è tirata indietro nel momento in cui poteva fare qualcosa, cioè dire quello che la gente non dice, senza scendere a compromessi e facendo il proprio lavoro con dedizione.
Il cinema di denuncia sociale serve anche a questo, per non dimenticare ed anzi per lasciare un segno indelebile.
La storia non ha certo l’impatto cinematografico di “Gomorra”, ma è messa in scena in maniera diligente e c’entra il suo obiettivo incasellando anche alcune sequenze di forte impatto (come l’agguato con otto morti nella piazza di Torre Annunziata, il cadavere ritrovato in un acquapark simbolo del degrado o l’alternanza tra la seduta in giunta e l’incontro camorristico quasi per metterli sullo stesso piano).
Un plauso poi va anche a Libero di Rienzo (ed ovviamente a chi l’ha scelto), attore generalmente ribelle, che qui invece riesce ad essere misurato e molto credibile, lavorando in sottrazione. Difficile rimanere distanti di fronte alla vicenda,
Risi torna al cinema di denuncia dopo tanto tempo (e film risi-bili eheh) e lo fa ottenendo un più che discreto risultato, sia per la forza del messaggio (noi non ci dimentichiamo), sia per una resa in immagini generalmente efficace (si percepisce l’atmosfera degli anni ottanta). Un bravo quindi anche a lui.
Per non dimenticare, tanto più oggi quando certi temi paiono molto lontani, ma in fondo sono sempre presenti tra di noi. Sarebbe da guardare anche solo per questo.
VOTO : 6/7.
Torna al cinema di denuncia e convince.
VOTO : 6+.
Più che sufficiente.
VOTO : 7.
Molto bravo perchè ci regala una prova molto positiva, lontana dai suoi ruoli più estrosi con i quali si è fatto conoscere.
Sorprendente.
VOTO : 6,5.
Solare e splendidamente naturale.
VOTO : 6,5.
Efficace caratterizzazione.
VOTO : 6++.
Convincente in un ruolo secondario.
VOTO : 6++.
Soddisfacente.
VOTO : 6+.
Soddisfacente prova in un ruolo di contorno.
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