Regia di Marco Risi vedi scheda film
Nella metà degli anni '80 Giancarlo Siani, cronista freelance alle dipendenze de "Il Mattino" di Napoli, scrisse una serie di articoli in cui raccontava gli intrecci tra camorra, politica e appalti pubblici. Quattro giorni dopo il suo 26esimo compleanno la camorra lo uccise: era il 23 settembre 1985.
Dopo una serie di prove sconcertanti (La mano de Dios, Tre mogli, L'ultimo capodanno) Marco Risi firma una convincente biopic dal ritmo teso, con uno svolgimento nitido e senza concessioni alla retorica di genere, che deve molto a Francesco Rosi e qualcosa a Roberto Saviano. Una rinascita cinematografica all'insegna del giornalismo d'assalto e coraggiosissimo che richiama quel Peppino Impastato immortalato benissimo da Marco Tullio Giordana ne I cento passi.
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