Regia di Marco Risi vedi scheda film
Il mondo si divide in due: giornalisti-giornalisti e giornalisti-impiegati. Torre Annunziata non è posto per giornalisti-giornalisti. Giancarlo Siani era un giornalista-giornalista.
Torre Annunziata è come Fort Apache, con lo Stato sotto assedio della camorra e il comune cittadino ormai assuefatto a una piaga che è divenuta ormai normalità.
Giancarlo Siani è un giovane praticante de 'Il Mattino', un ragazzo qualunque, animato da principi etici e dalla costante ricerca della verità. Le sue inchieste giornalistiche vanno a incostonarsi tra la guerra di cosche per il controllo del territorio e minacciano di scoperchiare la connivenza del crimine organizzato col potere politico.
La fine è tristemente nota.
Marco Risi mette in scena un film dal forte impegno civile in maniera sommessa, che è un po' il modo di procedere del suo protagonista, che non esce mai dalla propria dimensione di persona normale. Non occorre essere supereroi per combattere le ingiustizie, basta essere uomini. A Fort Apache è difficile essere uomini, il coraggio può venir meno di fronte alla ferocia e alla consapevolezza di essere soli, eppure la scelta di Siani è la sola possibile se si vuol cercare di cambiare lo stato delle cose. Il sorriso disincantato con cui Siani affronta i carnefici resta amaramente impresso nello spettatore e fa abbassare lo sguardo in un misto di vergogna e impotenza. "Fortapasc", purtroppo, non aggiunge nulla di nuovo sulla questione macrocriminalità italiana: è un film fortemente realistico che ha il merito e la forza di continuare a dire NO. E' un sincero, commosso e doveroso omaggio a tutte le vittime delle cosche. E' un invito a un paese abulico a spegnere la televisone e aprire gli occhi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta