Regia di Romolo Guerrieri vedi scheda film
Uno dei più affascinanti Spaghetti-W. La tragedia è dietro l'angolo, la si respira ogni volta che Garko s'incrocia con Camaso o con i suoi dolori. Di un'incisività estetica potente e dai caratteri azzeccati. La storia è quella di un cacciatore di taglie, tale Django (il secondo dopo quello originale di Franco Nero del '66), che viene assoldato per far fuori un bandido messicano interpretato dal fratello meno famoso, ma ugualmente gigantesco, di Gianmaria Volontè, ovvero Claudio Camaso. Questi è spietato come il padre, l'immancabile (per fortuna!) Fernando Sancho. L'Almeria parla da sola; la notte, il deserto e il crepuscolo pure. Il regista riece a mandare avanti storia e personaggi come nella più mitica rapprsentazione della frontiera: liberi verso l'orizzonte. Incredibile la sparatoria finale, avvolta in un'atmosfera più onirica che da puro western. Ma questi, signori, sono gli Spaghetti... Chapeau!
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