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10.000 dollari per un massacro

Regia di Romolo Guerrieri vedi scheda film

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La recensione su 10.000 dollari per un massacro

di mm40
4 stelle

Stereotipato spaghetti western senza grandi momenti memorabili, ma neppure raffazzonato e approssimativo come tanti altri prodotti di stampo simile che in quegli anni fioccavano nel nostro cinema. Semplicemente un lavoro mediocre, realizzato con la dovuta cura da un regista quasi esordiente ma già capace di mostrare qualche buona idea, con un cast (tecnico e interpreti) dal profilo assolutamente basso e tutta una serie di luoghi comuni del genere sviluppati come fossero doverosi da inserire: frequenti zoom sugli occhi dei pistoleri, sparatorie a non finire, il duello finale, il cinico cacciatore di taglie, la bella rapita dai banditi e c'è persino una colonna sonora (Nora Orlandi) a base di trombette messicaneggianti e campane, alla faccia della personalità e dell'originalità. Il protagonista Gianni Garko veniva da qualche commediola di poco successo e a partire dal '66 troverà un varco tutto per sè nello spaghetti western; qui si fa chiamare, adottando un vezzo frequente di quegli anni per il cinema italiano malato di esterofilia, con lo pseudonimo di Gary Hudson. Nei panni dell'antagonista (Manuel) c'è Claudio Camaso, vero cognome Volontè, fratello dell'immenso Gian Maria e co-ereditario di un discreto talento attoriale evidentemente di famiglia (nonostante il trucco incomprensibilmente pesantissimo affibbiatogli da Franco Angeloni). Producono Mino Loy e Luciano Martino, che ha messo la firma anche in sceneggiatura, accanto a quelle di Ernesto Gastaldi, Sauro Scavolini e Franco Fogagnolo (per il quale questo pare essere l'unico titolo mai sceneggiato, poi tornerà a lavorare in fase di produzione con Martino). 4,5/10.

Sulla trama

Il ricco Mendoza tenta di convincere il pistolero Django ad andare a caccia del bandito Manuel. Ma Django non vuole saperne: la taglia è ancora troppo bassa. Intanto Manuel organizza un attentato contro Django, cui quest'ultimo sopravvive: ora non ci sono più scuse per lui, inevitabilmente deve scontrarsi con il fuorilegge.

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