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Pelham 1-2-3: ostaggi in metropolitana

Regia di Tony Scott vedi scheda film

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La recensione su Pelham 1-2-3: ostaggi in metropolitana

di supadany
6 stelle

Da Tony Scott sappiamo cosa aspettarci, nel bene e nel male, ed anche in questo film non si smentisce fin dalla prima immagine con rallenty ed accelerazioni (diciamocelo, a volte sono davvero inutili) improvvise della telecamera per la più classica regia da videoclip.

Comunque sia questo è un prodotto onesto che mostra i muscoli, un action thriller, senza grande fantasia, ma anche con una struttura solida che regge complessivamente l’impatto, grazie ad una discreta tensione d’insieme ed agli attori, sia i protagonisti, che i comprimari, scelti davvero molto bene (Gandolfini, Turturro e Guzman non hanno mai abbastanza spazio).

La storia è quella di un rapimento di massa, inscenato all’interno della metropolitana newyorkese.

Tema che tocca facilmente la sensibilità, soprattutto del pubblico americano, che richiama attentati ed una paura che non può spegnersi (ed infatti la prima domanda posta ai sequestratori è “siete terroristi?).

Il film scorre senza particolari intoppi (anche se alcuni dettagli di contorno potevano essere limati meglio), sorretto quasi interamente dallo scontro tra i due protagonisti che riempiono la scena, con gigioneria, il cattivone Travolta, e determinazione, il sempre professionale Whashington.

Il valore aggiunto sarebbe potuto arrivare solo da un finale a sensazione che purtroppo non arriva, anzi l’ho trovato un po’ fiacco, troppo veloce, poco spettacolare e non accompagnato da idee vincenti.

Peccato, perché, con qualche intuizione migliore in questa fase, si poteva passare da un prodotto semplicemente onesto a qualcosa di più, ma purtroppo era anche difficile farci troppo affidamento.

Sufficiente per la tensione, scorrevole nello svolgimento, ma anche troppo poco originale per lasciare il segno.

 

Tony Scott

Regia vorticosa e non sempre serve (per usare un eufemismo).

Per il resto tiene una discreta tensione ed evita scivolate fuori posto, sfruttando l'ego dei suoi attori.

Più che sufficiente.

Denzel Washington

Interpretazione solida, ennesima conferma, anche in un film minore, della sua innata presenza scenica.

John Travolta

Un altro ruolo da cattivo, ci sta prendendo gusto.

Istrionico e malatissimo.

John Turturro

Molto, troppo, più controllato del solito.

Sempre all'altezza, ma non era un gran ruolo.

James Gandolfini

Bella caratterizzazione del sindaco di New York.

Gigione.

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