La recensione su La matassa

di supadany

6 stelle

VOTO : 6,5.

Gli scontri in famiglia hanno spesso portato parecchia fortuna alle commedie italiane, così anche qui, pur preferendo nettamente la parte più dolce del conflitto, il contrasto tra caratteri diversi è un riuscito pretesto per dar sfogo ad una storia.

I “nostri” saranno in questo caso alle prese con la Mafia (il pizzo per l’albergo di Paolo, con tanto di cospicui arretrati) e con i russi (Gaetano organizza matrimoni per legalizzare la posizione degli extracomunitati in Italia), ma prima di tutto tra loro (Gaetano è un furbacchione, Paolo un credulone complessatissimo).

Inutile dire che le cose si sistemeranno come nelle favole, ma il percorso è più che piacevole, senza volgarità e scandito da alcune buone battute (non tutte per dirla tutta).

I due comici siciliani continuano a funzionare egregiamente anche su grande schermo (molto meglio di tanti altri analoghi prodotti della televisione generalista), completandosi a vicenda; Ficarra più estroso (e divertente, per me una maschera notevole) e Picone, più controllato e fin troppo razionale, a farne da perfetto contraltare.

La storia è scritta abbastanza bene, semplice ma anche equilibrata (si ride, ma provano anche a commuovere), certo ci sono alcune ingenuità (soprattutto nella seconda parte), ma comunque mi sento di premiare lo sforzo fatto rispetto alla produzione italiana media del genere (commedia pensata per un pubblico senza pretese e per grandi incassi) che ricicla sempre le stesse sguaiate battute.

Ovvio poi che il fattore determinante per gradire o meno sia il grado di simpatia che si prova verso il duo comico (francamente in tv non mi facevano impazzire).

Per me sono ancora sostanzialmente promossi, anche se “Il 7 e l’8” rimane migliore, si ride abbastanza per passare una serata in compagnia.

Discreto.