Regia di Courtney Hunt vedi scheda film
Ray (Leo) ha due figli da crescere da sola, è sempre in bolletta e il suo sogno è quello di comprare un prefabbricato per abbandonare la baracca dove vive da tempo. L'occasione per raggranellare qualche quattrino, del tutto fortuita, gliela fornisce una giovane mohawk (Upham) che trasporta clandestini asiatici dal Canada agli Stati Uniti attraverso il pericoloso fiume ghiacciato che divide le due nazioni. Ma non è detto che il ghiaccio regga il peso dell'auto e che tutto vada a buon fine.
Girato come un noir in sedicesimi, il film della esordiente Courtney Hunt è un dramma declinato interamente al femminile, imperniato sull'idea di limite: quello che separa i due stati, innanzitutto, ma anche quello tra legalità e illegalità, tra maternità/collettivismo e sopravvivenza/individualismo. La Hunt accorda il suo cast su un registro sommesso, accenna a una svolta thriller senza perdere la direzione del racconto, firmando un'opera dominata dall'essenzialità dei paesaggi, assai compatta ma con una regia piuttosto anonima.
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