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M, il mostro di Düsseldorf

Regia di Fritz Lang vedi scheda film

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La recensione su M, il mostro di Düsseldorf

di steno79
10 stelle

VOTO 10/10 Splendido esemplare di "thriller psicologico" diretto da Lang agli albori del sonoro. Il tema è quello della reazione violenta e della tentazione di farsi giustizia da sè da parte della popolazione di una cittadina sconvolta dai crimini efferati di un assassino di bambine: Lang lo tratta con estremo rigore morale, mostrando apertamente l'assurdità del concetto dell'"occhio per occhio, dente per dente", soprattutto quando si ha a che fare con uno squilibrato mentale, forse non del tutto responsabile della pur terribile gravità delle sue azioni. Un film anche formalmente modernissimo, con un montaggio di straordinaria precisione e una fotografia che contribuisce all'atmosfera plumbea, ma anche un uso geniale del sonoro (e si era solo agli inizi del cinema parlato), che ricorre ad un leitmotif come il celebre tema musicale del Peer Gynt di Grieg fischiettato dall'assassino, che serve ad identificarne la presenza. Indubbia l'influenza dell'espressionismo nella composizione dell'immagine e nel gioco di luci e ombre; anche la recitazione allucinata di Peter Lorre nelle scene finali, di ammirevole intensità, mi ha fatto pensare all'iperbole interpretativa cui ricorrevano gli attori di altri film espressionisti. Si tratta di un film onesto, anche nello sguardo gettato da Lang su una società tedesca in decomposizione, ormai prossima al nazismo. La versione che ho visto in DVD durava circa 105 minuti; quella italiana che circola abitualmente è stata tagliata. 

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