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Nemico Pubblico N.1 - L'ora della fuga

Regia di Jean-François Richet vedi scheda film

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La recensione su Nemico Pubblico N.1 - L'ora della fuga

di bradipo68
8 stelle

Vita ,opere e morte di Jacques Mesrine,parte due.Dove ci eravamo lasciati?Ah,si ,il 17 aprile,doveva essere la sera in cui accomodarsi e gustare la seconda parte del dittico di Richet.E invece,causa deficit di successo del primo capitolo ci ritroviamo a vederlo nel ghetto del giovedì d'autore in data 21 maggio,più di un mese dopo,in un altro cinema.Però l'importante è ora avere un quadro completo dell'opera di Richet su Jacques Mesrine.Se nel primo film Richet aveva cercato di dare adeguato sfondo storico al personaggio e costruire la sua reputazione miticamente noir a piccoli passi grazie a un pigmalione ributtante con faccia e adipe di Gerard Depardieu,qui nella seconda parte si parte col piede affondato sull'acceleratore,si raccontano le gesta di questo personaggio controverso con il giusto grado di concitazione,si vivono con lui rapine,evasioni,il rapimento del vecchio riccastro e tutto l'armamentario della vita di un nemico pubblico.Si introducono curiosi compagni di percorso e un avversario ,il commissario Broussard(un Olivier Gourmet che non somiglia per nulla all'attore feticcio di quasi tutto il cinema deifratelli Dardenne),che rispetta e da cui viene rispettato.Molti accostano questo film al nostrano Romanzo criminale:l'inquadramento storico è sicuramente lo stesso,nel film di Richet si parla più volte del rapimento Moro,Romanzo criminale ha i suoi innegabili pregi ma dal punto di vista registico non c'è proprio competizione.Mentre Placido si dimostra regista di oneste intenzioni ,qui Richet gira come il dio del cinema comanda le innumerevoli sparatorie , le numerose scene di inseguimenti e architetta incidenti spettacolari,girati da dentro l'auto che tolgono realmente il fiato.Una meraviglia per gli occhi e per le orecchie perchè anche il suono è qualcosa di sconvolgente.E poi c'è il mostruoso,pantagruelico,immane Vincent Cassel.Cercando qualcosa sul vero Jacques Mesrine e vedendo come viene impersonato acquista valore la prova dell'attore francese , stupisce la mimesi ed è incredibilmente bravo quando sembra andare fuori dello spartito a non essere mai grossolano.Eccede ma sembra sempre sotto controllo.Una domanda che mi frullava in testa in continuazione mentre guardavo il film,ma anche durante la visione del primo,è questa:ma perchè Jacques Mesrine è un idolo così acclamato nell'area calda delle banlieue parigine?A leggere le sue gesta e a vedere il film noi ci trioviamo di fronte a un personaggio che vive di pensieri estemporanei,che ha un ideologia confusa,che cerca di farsi passare per rivoluzionario(ma il complice lo fa ritornare alla realtà:loro sono rapinatori,non rubano ai ricchi per dare ai poveri o al proletariato,rubano per loro stessi),che vive in una sorta di autocompiacimento narciso,che vuole stare sulel prime pagine dei giornali(e se la prende con "quel" tale Pinochet che facendo un colpo di Stato in CIle gli ha rubato le prime pagine dei giornali),che sentendo l'orgoglio ferito da un giornale di destra non esita a far finta di concedere un intervista al giornalista per poi picchiarlo quasi a morte.Un personaggio oltre le righe con un suo codice d'onore,lucido eppure guascone,sanguinario ma capace di slanci di inaspettata generosità.E la mia domanda ancora è senza un a risposta certa:Richet non ci regala un agiografia del personaggio,si tiene alla giusta distanza,ma del resto non è generoso con la BRI,il corpo di polizia che riesce finalmente a prenderlo.La sequenza ,già vista in parte all'inizio del primo film con uno splendido split screen molto anni 70,è girata magnificamente con un montaggio diverso. e fa vedere chiaramente quello che per molti è più di un sospetto.Jacques Mesrine non è stato preso e ucciso,è stato sottoposto a una vera e propria esecuzione con tanto di colpo in testa finale.Una macchia difficile da cancellare.Resta il piacere di aver visto complessivamente un grande film ,le oltre due ore di questo passano in un attimo per il ritmo imposto dalle innumerevoli azioni del protagonista,un personaggio tout court,a tutto tondo,uno di quei personaggi che si mangiano il film.E Cassel è realmente magnifico.Rimane la delusione per il mancato riconoscimento di un successo meritatissimo,un esempio di cinema moderno che guarda ai classici con rispetto ma cerca di rielaborarne la lezione(vedendo questo film più di una volta mi è venuto in mente Corneau o I senza nome di Melville)a futura memoria delle nuove generazioni di cinefili...Assolutamente da vedere

Su Anne Consigny

ok

Su Myriam Boyer

ok

Su Michel Duchaussoy

non male

Su Georges Wilson

boh

Su Olivier Gourmet

quasi irriconoscibile

Su Samuel Le Bihan

non male

Su Gérard Lanvin

con quella parruccona non si può vedere

Su Mathieu Amalric

bravo

Su Ludivine Sagnier

bellissima oltre che brava

Su Vincent Cassel

mostruosamente bravo.

Su Jean-François Richet

regia di un virtuoso difficlmente riscontrabile

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