Regia di Aleksandr Dovzenko, Julija Solnceva, Jurij Avdeenko vedi scheda film
Un documentario che racconta un Paese devastato e descrive una storia di guerra con fluidità e grande varietà di materiali, combinando riprese artistiche e filmati di repertorio. Il testo è una mirabile sintesi di cronaca, retorica e poesia, che si fondono impercettibilmente nelle pieghe nascoste del discorso. Di tanto in tanto, il commento letto dalla voce fuori campo si interrompe, per far parlare il fragore delle armi, le dolorose testimonianze dei sopravvissuti, la politica dei comizi, il secco linguaggio degli ordini impartiti ai soldati, oppure il dolce e consolante suono delle canzoni popolari. La propaganda di matrice sovietica va qui interpretata quasi esclusivamente in chiave “antifascista”, in quanto diretta contro i delitti perpetrati dalle truppe hitleriane. L’incitazione alla vendetta è pressante, e massicciamente supportata da impressionanti immagini di morte e distruzione. Un prodotto propagandistico, però carico di toccanti sfumature umane.
L’opera è suddivisa in cinque parti, dedicate, nell’ordine, ai seguenti argomenti: la prosperità dell’Ucraina prima del secondo conflitto mondiale, la tragedia dell’invasione tedesca, la resistenza dei partigiani, le operazioni militari al fronte, e, infine, il ritorno della pace, con l’omaggio agli eroi e la sfida della ricostruzione.
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