Regia di Philippe Lioret vedi scheda film
Bilal è un diciassettenne curdo che ha percorso 4000 km per giungere a Calais. Al di là della Manica c'è la donna che ama ma le porte dell'Inghilterra sono chiuse anche ai sentimenti e il suolo francese scoraggia la permanenza di un popolo che nessuno vuole. Ma Bilal è un ragazzo con grandi sogni e determinazione e quando si è giovani si pensa di avere il mondo in pugno e nulla è impossibile, neppure attraversare a nuoto la Manica. Simon è un campione di nuoto che ora fa l’istruttore in una piscina. Sta divorziando da una donna che ancora ama, impegnata nel volontariato, indignata per la presunta impermeabilità nei sentimenti e nelle situazioni del vecchio compagno. Bilal chiede istruzioni di nuoto a Simon e la caparbietà del ragazzo smuove l’antico campione, lo porta a prendere una posizione in una Francia dove è reato dare asilo a un clandestino, dove si sparano lacrimogeni contro chi offre un pasto caldo ai rifugiati, dove piccoli borghesi con la scritta “Welcome” sul proprio zerbino denunciano chi tende la mano verso gli sfortunati.
Tra i due si instaura un rapporto filiale, Simon cercherà di scoraggiare Bilal dalla folle impresa, senza riuscirvi, perché il giovane iracheno è mosso dalla forza dell’amore.
“Welcome” è tante cose, è un film sulla scoperta del diverso e sulla tolleranza, è un film sul conflitto tra leggi rigide e uomini mossi dal sentimento, è un film sulla presa di coscienza in un mondo che tende a lobotomizzare l’individuo, è un film sulla forza dei sogni e tanto altro ancora.
Il tutto è giocato con un tono sommesso, accompagnato da una bellissima colonna sonora, senza grandi proclami, perché i personaggi di “Welcome” sono persone vere, sono lo specchio di ognuno di noi, con le proprie meschinità e proprie debolezze ma anche con quei valori e sentimenti che ci ricordano come dovrebbe essere un uomo.
“Welcome” indigna e commuove: è difficile trattenere le lacrime quando gli occhi esausti di Bilal intravedono le bianche scogliere di Dover, quado mancano poche bracciate per sfuggire alla guardia costiera e coronare il proprio sogno d’amore. Non voglio dirvi come andrà a finire, voglio soltanto dirvi che i sogni non muoiono mai.
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