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Il canto di Paloma

Regia di Claudia Llosa vedi scheda film

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La recensione su Il canto di Paloma

di Tex61
6 stelle

Chi desiderasse conferme su quanto l’ignoranza, la superstizione e la sciocca creduloneria (anche se conseguente ad accadimenti drammatici) possano incidere negativamente nella normale formazione di un individuo è invitato a visionare questo film. Non aggiungo altro in merito alla trama per non creare spoiler, ma sottolineo che è stata per me una pellicola non facile alla quale va riconosciuta, per altro, un’ottima capacità di restituire allo spettatore uno spaccato delle contraddizioni sociali cilene che sono certamente imputabili anche alla sua storia più recente. Ho trovato la fotografia a tratti eccellente (con qualche forzatura forse non attinente al contesto delle periferie di Lima) e altrettanto la colonna sonora. Nonostante ciò non credo che questo film, premiato con l’Orso d’oro, mi resterà nel cuore pur riconoscendone un oggettivo valore di contenuti. Il finale è sicuramente orientato alla speranza.

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Ultimi commenti

  1. (spopola) 1726792
    di (spopola) 1726792

    Anche io non sono riuscito ad andare oltre la risicata sufficienza delle tre stellette nel giudizio complessivo di fronte a questa insolita pellicola indubbiamente "affascinante" ma che a mio avviso ha un gravissimo “peccato originale” in un eccesso di formalismo che si estrinseca, nella ricerca preziosa della costruzione della “bella immagine” che stona però fortemente con la cornice, oltre che in una sovrabbondanza di simbologie a volte un poco oscure che rendono decisamente periglioso e “dissonante” (quasi astratto) il percorso narrativo, molto meno coinvolgente insomma di quanto la materia incandescente del substrato socio-politico che si nasconde dietro il racconto, richiederebbe. La storia avrebbe insomma a mio avviso avrebbero avuto bisogno di un approccio più antropologicamente pregnante che invece manca (penso per esempio alle discutibilissime contaminazioni pittoriche di un cromatismo esasperato, poetiche quanto si voglia, ma mi sembrano essere totalmente estranee al contesto che mi ha mantenuto lontano dall'emozione che la storia avrebbe dovuto suscitare. La protagonista (Magaly Solier), è indubbiamente il pregio maggiore dell'opera, ma anche il suo limite perchè la costruzione della storia, è tutta studiata in funzione dell’attrice-cantante, prende forma proprio dalle sue affascinanti improvvisazioni canore che aprono e costellano il percorso narrativo.

  2. Tex61
    di Tex61

    Devo dirti che il mio "giovanil passato" da fotografo amatoriale mi pone sempre con un occhio particolarmente attento a questo aspetto e mi rendo conto che spesso che le mie valutazioni sono fortemente condizionate da questo aspetto . Non di meno una buona fotografia va sempre "contestualizzata" (parolona!) nell'ambiente e questo film la estremizza in alcune situazioni: mi ricordo la piscina-fossa di sepoltura di un turchese accecante in un contorno sostanzialmente grigio. Di certo i costumi sudamericani sono famosi per i loro colori sgargianti e quindi qualche indulgenza va riconosciuta alla regista. Non sono invece completamente d'accordo su alcune opinioni che ho ritrovato in rete circa l'obiettivo politico del film che si critica come non svolto. Non credo fosse il fine della regista. Ti ringrazio molto del gradito commento e ti saluto.

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