Regia di Claudia Llosa vedi scheda film
Fausta (Magali Solier) è una ventenne soffocata dal peso del suo disadattamento sociale. Questa condizione gli deriva dal retaggio di vecchi tabù, superstizioni e credenze ancestrali su cui si regge ancora la vita della comunità in cui vive. Cio' che non consentirebbe a Fausta di rapportarsi pacificamente con la vita (con gli uomini ma anche con i semplici oggetti), sarebbe (questo gli canta la madre in punto di morte), il "latte del dolore" che gli avrebbe dannato l'anima sin dalla nascita, dato che Fausta è stata concepita nel periodo (anni ottanta) in cui il terrorismo e gli stupri erano all'ordine del giorno. Per consentire una sepoltura degna alla madre si spinge ad accettare un lavoro come cameriera a Lima, in ambienti decisamente diversi da quelli in cui ha sempre vissuto. E' cosi' che Fausta, piano piano e senza perdere la sua identità di fondo, ritrova la voglia di rinascere a vent'anni.
Saranno stati gli amori letterari per Mario Vargas Llosa e Manuel Scorza a indirizzarmi benevolmente verso quest’opera peruviana di Claudia Llosa (al suo secondo lungometraggio), ma a me il film è piaciuto. Per la leggerezza del tocco che lo contraddistingue che non appesantisce lo scorrere fluido della storia nonostante il sottofondo di miseria e ingiustizia sociale che permea l'intera vicenda. Siamo nella parte "dimenticata" del pianeta, tra gente che sente parlare di cose che non ha ancora visto, di promesse di riscatto non ancora mantenute. Gente in attesa di qualcosa di cui, al momento, sente solo un'eco lontana, un'indistinta elargizione d'elemosina. Siamo tra gente che, nel mentre aspetta il proprio turno, ha come unica ancora di salvezza quella di rimanere ostinatamente legata alla propria terra. Ne vale la salvaguardia dei valori identitari e la salvezza della propria dignità di uomini. Attraverso i patemi di una ragazza, "Il canto di Paloma" getta uno sguardo su alcuni spaccati di vita del Perù, che sono poi spaccati di vita rinvenibili in altri paesi del Sud America e in altri sud del mondo, e ci induce a riflettere su questa globalizzazione dei mercati che interessa sempre i soliti ricchi e lascia fuori tante di quelle persone che sommate farebbero la maggioranza della popolazione mondiale (sarebbe sempre bene riflettere su questo aspetto semplice semplice). Questo andare di fretta senza aspettare, guardare avanti senza mai voltarsi indietro, dove ci portera'? Film da vedere e da consigliare.
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