Regia di Andrzej Wajda vedi scheda film
vita filmica e reale s'intrecciano. in entrambi però la morte è la protagonista. nella vita filmica kristina janda interpreta la moglie di un medico. hanno perso entrambi i figli nella rivolta di poznan, ma è la donna che non riesce a risollevarsi dalla tragedia, ammalandosi irrimediabilmente. nella vita reale kristina janda in una stanza spoglia parla della malattia del marito e del conseguente lutto dopo mesi di sofferenza. in quei mesi mentre il marito moriva, lei l'attrice continuava a lavorare anche se aveva chiesto e ottenuto dalla produzione del film che le locations fossero avvicinate. la donna accusa l'attrice di non aver saputo dire di no al lavoro ma purtroppo il tono è pesantemente e teatralmente tragico, troppo per risultare vero e sentito. come se del resto potesse risultare facile trasmettere il proprio dolore a degli sconosciuti; ad un pubblico. la fiction invece vuole che la janda interpreti una donna che conosciuto un giovane lo pedini pericolosamente, facendosi trascinare in una relazione quasi incestuosa. lei vorrebbe rivedere in quel giovane magari uno dei figli e lui invece vede in lei una femmina procace, che ha accettato un invito sulla spiaggia. anche qui la morte subentra inesorabilmente alle soglie della festa dell'inizio dell'estate, proprio mentre qualcosa di inatteso stava accadendo. perchè se la donna lo carezza, lo vezzeggia o lo abbraccia come avrebbe fatto coi figli è innegabile vedere qualcosa di altro, cosa che infatti il ragazzo fa baciandola e rotolandosi con lei sulla sabbia. lei gli dice che non deve mai dire ad una donna che è procace, ma il passo falso ormai è stato fatto. il film nel film è troppo invasivo e anche la storia di fiction risulta scontata e risaputa. buone le musiche.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta