Regia di Andrzej Wajda vedi scheda film
Se il film fosse stato solo la vicenda nel passato, che fosse stata anche più lunga e meglio sviluppata, sarebbe stato un grande film. I lunghi monologhi nel presente da parte di quella donna, però, sono pesanti e stiracchiati e interrompono il piacere della narrazione cinematografica "d'epoca". Veramente, le parti nel passato (di film nel film) mi sono sembrate grande cinema: bei dialoghi, bravi attori, bella fotografia colorata con stupendi paesaggi primaverili, grande tensione emotiva e scavo psicologico dei personaggi. Il monologo, oltre ad essere secondo me inutile e fuori luogo, ricorda troppo da vicino quello di "Stalker" di Tarkovskij, il quale non andò così per le lunghe (ed è tutto dire...).
Quanto alla storia raccontata, è piuttosto enigmatica, sembra non andare da nessuna parte; ma questo, anziché essere un limite ne aumenta il fascino ambiguo e misterioso. Una didascalia della sigla dedica il film a un defunto: che sia la storia vera di come la persona è morta?
Comunque è un film da vedere, perché le parti belle valgono decisamente la pena.
PS: perché aggiungere in italiano un sottotitolo in inglese che nella versione originale non c'é?
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