Regia di Enzo Monteleone vedi scheda film
Più che due partite questa è una partita doppia,senza voler entrare in materie contabili.Monteleone infagotta e inscatola in video una fortunata piece teatrale non facendo nulla per nascondere l'origine.Sono due mediometraggi al prezzo di uno in cui due diverse generazioni(non solo anagraficamente parlando) di nostre attrici vengono messe a confronto.Inevitabilmente.Negli anni 60 quattro donne nei dintorni dei trenta anni si ritrovano a giocare a carte e a scoprire le rispettive insoddisfazioni coniugali e il loro diverso atteggiamento contro i grandi assenti della pellicola,gli uomini.In loro un senso quasi di fatalismo nell'accettare il proprio ruolo,quasi un moto di comprensione per il maschilismo allora imperante.Più di trenta anni dopo alla morte di una delle quattro di cui sopra si ritrovano le figlie quasi a ridiscutere delle stesse cose,quasi a testimoniare dell'incomprensibile lentezza di un processo di emancipazione dall'universo maschile che a loro appare incompleto,a parlare di uomini non più come monoliti non scalfibili dalle intemperie ma anche loro vittime di una sorta di precarietà sentimentale.In entrambi i segmenti i discorsi sono interrotti quasi sempre sul più bello da qualcosa che sposta sempre il focus dell'attenzione,i caratteri sono abbastanza ben delineati ma bisoga tener presente che non tutto quello che funziona a teatro può funzionare al cinema.La regia di Monteleone si adatta senza particolari patemi d'animo all'ambiente unico ma l'immobilità della cinepresa(che si concede al massimo qualche parco movimento o qualche carrello circolare) rende il film forse troppo uniforme,affidato totlamente alla parola e alla bravura dell'attrice in questione.Qui abbiamo forse la crème del nostro panorma cinematografico ma viene naturale fare confronti tra le "madri" e le "figlie".E personalmente mi sento di preferire le "madri" naturalmente con alcuni doversoi distinguo e alcune segalazioni:nel primo segmento nota di merito va alla Cortellesi e alla Missironi che a mio parere incarnano meglio i rispettivi personaggi mentre tra le "figlie" emerge la bravura silenziosa della Rohrwacher attrice ormai lanciatissima nel gotha del nostro firmamento cinematografico.Due partite pur essendo teatro inscatolato non dispiace,il flusso di parole non annoia.Ma non entusiasma neanche....
regia praticamente assente
al suo standard
ottima
è veramente bella
una delle meno efficaci
ottima
simpatica
non male
piuttosto brava
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