Regia di Bertrand Tavernier vedi scheda film
Il titolo originale, fa capire in quale clima ambientale si svolgono i fatti, tra quale tipo di abitanti deve avere a che fare il detective Dave Robicheaux, reduce del Vietnam e con evidenti problemi d’alcolismo, che si è messo sulle tracce di un probabile serial killer. Il cognome del poliziotto tradisce la estrazione: i cajun.
Il catalogo dei film Belli ed Invisibili è sterminato e ogni tanto qualcuno di noi aggiunge un titolo, a volte ci si dimentica: lo vedi, ti rendi conto che è un mistero perché sia rimasto sconosciuto, ti prometti di riparlarne e di scriverne e poi non lo fai. Altre volte invece ti metti al pc e ne scrivi, sperando che qualcuno si accorga della bottiglia col messaggio che lanci nell’oceano dei cinefili, delle reti televisive. Poi aspetti che quel qualcuno, dopo aver letto il messaggio, lo rilanci e che il passaparola vinca sull’anonimato.
In The Electric Mist, il titolo originale, fa capire bene in quale clima atmosferico e ambientale si svolgono i fatti, tra quale tipo di abitanti deve avere a che fare il detective della polizia Dave Robicheaux che si è messo sulle tracce di un probabile serial killer. Il cognome del poliziotto tradisce la derivazione etnica e linguistica della zona: i cajun sono emigrati da qualche secolo nella Louisiana ed il loro particolare francese si mescola con il blues dei neri locali. L’ambiente è adatto alle storie misteriose e violente evidentemente, perché più volte Hollywood si è occupata di strani avvenimenti coperti dal silenzio complice degli abitanti. La palude tante volte si è rivelata la trappola adatta per coprire misfatti, delitti e violenze. Walter Hill ne fece un capolavoro di tensione e violenza con “I guerrieri della palude silenziosa”, anch’esso passato discretamente nel dimenticatoio dei palinsesti televisivi e della produzione home-video.
Dave Robicheaux è un testardo poliziotto, taciturno e tutto d’un pezzo e tutto ciò è sufficiente a renderlo inviso ad una parte della popolazione di quel territorio, ad alcuni colleghi e a qualche potente uomo d’affari. La storia scaturisce dal ritrovamento del cadavere di una prostituta e poi ancora e poi di un cadavere ormai decomposto di un colored incatenato.
Tavernier si era già cimentato in produzioni americane e evidentemente ha una certa passione per la musica: qui ascoltiamo il blues e con “’Round Midnight - A mezzanotte circa “ è di scena il be-pop.
Ma questa trama ci parla di morti violente, di serial killer, mentre ci mostra personaggi senza speranza, seduti fuori casa nel patio, ad aspettare chissacché e a farsi gli affari propri, mentre la storia si popola di fantasmi, ricordi, visioni antiche di omicidi, frammenti di memoria che schizzano fuori dalla mente nella nebbiolina diffusa attorno alla palude misteriosa. Nella pioggia incessante di certi giorni, i pericoli per gli ospiti occasionali sono tanti, veri, reali e metafisici. Nessuno può star tranquillo, neanche un detective esperto, neanche la sua bambina adottiva, perché qui la gente sa essere tanto cattiva e senza scrupoli.
Tavernier è grandissimo e Tommy Lee Jones è gigantesco, il Gene Hackman dei giorni nostri: the last honest man. Con la differenza che Gene a volte ha fatto il cattivo, Tommy mai, sempre il “giusto”. Con la differenza che a lui non è capitato però di essere Popeye.
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