Regia di Theo Anghelopoulos vedi scheda film
Ci s'annoia e parecchio nel nuovo Angelopoulos.A mio parere,il grande regista greco non produceva nulla di memorabile da Lo sguardo di Ulisse,forse il suo capolavoro insieme a La recita,ma l'immagine che ci dà Angelopoulos della sua concezione di realtà ormai è già tutta fatta.Il nuovo film non è altro che una parabolo già vista e sentita sulla Grecia moderna.Anche se il capitolo precedente a questo,in questa nuova trilogia(La sorgente del fiume) è stato sopravvalutato dalla critica,questo nuovo film non è sopravvalutabile.Nel film tutto sembra essersi fermato come in un blocco immagine ed il triangolo amoroso che si forma non è che una piccola e inutile piega nella Storia,quella con la S maiuscola.Il male di vivere dei personaggi non nasce da un disagio interiore ma da una constatazione della realtà della vita intorno a loro.Angelopoulos floppa e di questo,anche considerando gli investimenti,il grande cast e la sua storia,fa male.Fa male a lui quanto fa male a noi,o forse anche di più.
Un regista in crisi sceglie di girare un film sulla vita dei suoi genitori greci.
Non accompagna come dovrebbe.
La trama non è lineare,tutto è già detto,è un peccato.
Resta un regista straordinario ma qui floppa e lo si sente.
Dimostra che il problema del film non è il cast.
Prima de La fine è il mio inizio,una gran presenza scenica.
Sublime.
Splendida,ma forse è il punto debole del film...
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