Ripudiata dal marito e scacciata dal suo villaggio, Katalin Varga è una donna che ha una missione obbligata: trovare il vero padre di suo figlio Orbán. Katalin compie così un viaggio attraverso i Carpazi, in cerca di vendetta e redenzione: un viaggio che la porterà a decidere di riaprire un capitolo della sua vita che aveva pensato di chiudere per sempre.
dopo questo interessante esordio in lingua magiara (se si esclude un breve scambio di battute in rumeno), visualmente "nosferatuiano", ma un po' tradito da un finale affrettato e francamente farraginoso, Strickland si è poi perso via con opere sempre più stilisticamente ricercate e parimenti pretenziose.
Katalin Varga è una donna intristita da un dolore profondo che ha gli stessi anni del figlio Orbàn. Il suo viaggio verso i Carpazi è indirizzato da una vendetta tardiva ma necessaria. Ora che la vita gli è franata sotto i colpi di un segreto rivelato e di un paese arretrato che chiede i suoi obblighi morali a chi porta le stimmate della colpa.
Opera d'esordio fulminante e potente, suggestiva e di forte impatto, Katalin Varga racconta l'epopea silenziosa e determinata di una donna cacciata dal suo villaggio quando il suo compagno scopre che il figlio undicenne della coppia in realta' non e' suo figlio ma il frutto di una violenza sessuale subita anni prima. Alla donna non resta dunque che fuggire alla ricerca di coloro che la… leggi tutto
Una prima metà del film (premiato alla 59a berlinale per il contributo artistico degli effetti sonori) superba a livello di immagini, suoni, atmosfere. La tensione e il senso di tragedia sono altissimi. Peccato che poi sopraggiungano le spiegazioni, banali, che portano a un pre-finale di dialoghi e sitauzioni insensate. leggi tutto
La bella Katalin (Hilda Peter) vive in un appartato villaggio sperduto fra le montagne della Transilvania. Ha un figlio undicenne, un buon marito, una casa accogliente.
Rispondendo a un impulso irrazionale, confida ad una amica che Dobran, suo figlio, è frutto di uno stupro. La cosa si viene a sapere, il marito la ripudia, gli equilibri si spezzano e lei carica il suo ragazzo su un carro…
Giovane donna di un villaggio transilvano viene ripudiata dal marito e dalla piccola comunità in cui vive, dopo la scoperta che il figlio di 10 anni è il frutto di una violenza sessuale subita anni prima e tenuta nascosta per vergogna e per sfuggire al facile pregiudizio sociale. Rimasta sola insieme al figlio, intraprende un lungo e faticoso viaggio a bordo di un carro trainato da…
Opera d'esordio fulminante e potente, suggestiva e di forte impatto, Katalin Varga racconta l'epopea silenziosa e determinata di una donna cacciata dal suo villaggio quando il suo compagno scopre che il figlio undicenne della coppia in realta' non e' suo figlio ma il frutto di una violenza sessuale subita anni prima. Alla donna non resta dunque che fuggire alla ricerca di coloro che la…
Inutile che faccia un commento visto che non ho seguito e quindi non sono preparato. Solo una cosa: il festival di Berlino, uno dei 3 più importanti festival europei, è stato seguito malissimo dai nostri media, manco…
Una prima metà del film (premiato alla 59a berlinale per il contributo artistico degli effetti sonori) superba a livello di immagini, suoni, atmosfere. La tensione e il senso di tragedia sono altissimi. Peccato che poi sopraggiungano le spiegazioni, banali, che portano a un pre-finale di dialoghi e sitauzioni insensate.
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Commenti (2) vedi tutti
dopo questo interessante esordio in lingua magiara (se si esclude un breve scambio di battute in rumeno), visualmente "nosferatuiano", ma un po' tradito da un finale affrettato e francamente farraginoso, Strickland si è poi perso via con opere sempre più stilisticamente ricercate e parimenti pretenziose.
commento di giovenostaKatalin Varga è una donna intristita da un dolore profondo che ha gli stessi anni del figlio Orbàn. Il suo viaggio verso i Carpazi è indirizzato da una vendetta tardiva ma necessaria. Ora che la vita gli è franata sotto i colpi di un segreto rivelato e di un paese arretrato che chiede i suoi obblighi morali a chi porta le stimmate della colpa.
commento di Peppe Comune