Regia di George Tillman jr. vedi scheda film
Credo si possa tranquillamente affermare che cinema e cultura hip hop siano sempre andati piuttosto d'accordo. Sin dagli anni '70, i due mondi non hanno fatto altro che influenzarsi e contaminarsi a vicenda sia nella forma che nei contenuti ; se all' inizio era soprattutto il mondo di celluloide a farla da padrone nell' immaginario di molti musicisti ispirando testi ed addirittura interi stile di vita ribattezzati poi "gangsta", negli ultimi anni abbiamo avuto modo di assistere ad una progressiva inversione dei ruoli. Al giorno d'oggi non è un caso se molti registi di videoclip passano al grande schermo e non è un caso se più di qualche rapper diventa improvvisamente attore. Il movimento musicale è diventata una vera e propria industria sforna-miliardi, soprattutto nella comunità afroamericana dove tenere il piede nei due campi artistici è diventata un vero e proprio must, basti pensare a personaggi come Will Smith, Jamie Foxx, Beyonce (non proprio un' attrice), Ice Cube (non proprio un attore) e tanti altri. Non è quindi di certo un caso che si sia poi inaugurato un vero e proprio filone cinematografico ispirato proprio alla vita dei musicisti più eccentrici ; mi vengono in mente, con esiti altalenanti, Eminem con Curtis Hanson e 50 Cent con Jim Sheridan passando per un ibrido come "Hustle & Flow" con Terrence Howard che parlava un pò di tutti ed un pò di nessuno. Nel 2009, a 12 anni dalla prematura scomparsa per morte violenta, a rimpolpare suddetta filmografia, arriva il biopic di uno dei personaggi più influenti del mondo hip-hop di sempre : Notoriuos Big. Dall' infanzia sulle difficili strade di Brooklyn sino all' apice del successo, il film dell' onesto mestierante Tillman Jr. ha il pregio di descrivere i limiti e soprattutto i vizi distruttivi di un certo jet set e del mondo dello spettacolo in generale. Lasciando perdere l' incipit piuttosto ingenuo del ragazzino senza padre che diventa pusher solo per pragmatismo, la pellicola sforna i suoi momenti migliori dall' inizio della carriera musicale in poi. Un dono nel saper infilare rime una dietro l' altra e la collaborazione con un produttore pioniere del settore come Sean Combs (il meglio conosciuto Puff Daddy qui ben reso soprattutto nella mimica da un convincente Derek Luke) faranno di Biggie Smalls un vero e proprio idolo delle folle ma non prima di aver assaporato i vari ed immancabili eccessi di droga, sesso, tradimento e violenza. Nel mezzo il rapporto intenso con una madre tanto amorevole quanto autoritaria (Angela Basset sempre all' altezza), le relazioni instabili con le donne della sua vita (Faith Evans e Lil Kim qui impersonate dalle funzionali Antonique Smith e Naturi Naughton) ed infine il confronto con i rivali di microfono della West Coast, uno su tutti : Tupac Shakur (appena tratteggiato da Anthony Mackie). Si può dire che il film abbia l' andamento costante di un tipico brano hip-hop : ritmo costante, quasi in loop, con qualche trovata vocale del proprio performer ed è qui che entra in gioco l' ottima performance attoriale del praticamente sconosciuto Jamal Woolard. Una prova dilagante e sentita, caratterizzata da un'immedesimazione di quelle che difficilmente potranno essere ripetute in futuro. Un film tutto sommato godibile ed interessante se si riesce a tollerare l' eccessiva smania degli autori d'indorare la pillola e di far passare il protagonista come una vittima del sistema o peggio ancora come un martire. Notorious Big non meritava la fine che ha fatto ma non era di certo un santo così come non lo è mai stato Puff Daddy che qui troviamo casualmente in veste di produttore esecutivo. Il fatto che il protagonista inizi a ravvedersi proprio il giorno della sua morte puzza di inattendibile lontano un miglio.
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