Divisa tra la figlia Lisa e il lavoro in fabbrica, la vita di Katie (Alexandra Lamy) cambia all’improvviso quando conosce Paco (Sergi Lopez), un collega con cui inizia una relazione piena di passione. Il frutto del loro amore, Ricky, è un bambino con un dono inaspettato: due piccole ali, che crescono giorno dopo giorno. Dopo lo sconcerto iniziale, Katie prova a nascondere al mondo questo segreto prezioso, ma le cose si complicano quando la storia finisce in mano ai media: sarà il momento di dimostrare il proprio amore regalando al figlio la libertà.
Note
Presentato in concorso a Berlino 2009, Ricky inizia come un film dei Dardenne, prosegue come un Cronenberg d’annata (The Brood), si ricorda del miglior Jack Arnold (Radiazioni BX: distruzione uomo) e strada facendo evoca Miracolo a Milano (la possibilità dell’incrinarsi del reale) e il miracolo di La dolce vita (i paparazzi che vogliono vedere a tutti i costi...).
A Ozon interessa mettere a fuoco una condizione umana, l’aspirazione alla libertà, che si manifesta prepotente già nel bambino, insieme al suo bisogno d’amore, impulso preverbale, prerazionale, connotato di base dell’essere umano, che solo un amore super-umano (e quello di una madre lo è) può tradurre in realtà.
un film da vedere a scatola chiusa. per goderne con spasso il sovvertimento dei generi cinematografici e finire trascinati da false piste da uno stile docu alla dardenne allo splatter cronenberghiano e così via, impazzendo.
UN ANGELO “TELECOMANDATO” potrebbe essere il titolo di questa fiaba,e come tale va letta, contenendo tutti i meccanismi dello schema di Propp rivisitati in chiave post-moderna.
Equilibrio iniziale (inizio):la protagonista, Kate,operaia, abbandonata dal compagno, vive con la figlioletta Lisa una vita grigia e depressa di periferia, illuminata un bel giorno dall’arrivo del… leggi tutto
Parla di nascite, ma è l'ennesimo di una lunga serie di aborti l'opera numero 9 del prolificissimo regista François Ozon, il Cassano del cinema, un incompiuto perenne, uno capace di guizzi improvvisi come di svarioni della fantasia del tutto fini a sé stessi. Dopo Gocce d'acqua su pietre roventi e Sotto la sabbia (per citare solo due dei lavori precedenti), è… leggi tutto
Prendete Ken Loach, un po' di Cronenberg (la parte migliore) e i film d'oratorio degli anni 50, mischiate il tutto e bevetevelo. Cristo, non ci voglio pensare. Gran pastrocchio di uno dei registi più inutili del Cinema mondiale: Ozon. Ormai ne ho la certezza. Ma perchè vi fate abbindolare da film come questi? Mah. leggi tutto
E il cinema, si sa, non esiste. È una mera deduzione. Esistono solo i film
P.P.P.
cerco di ricordarmi le pellicole viste ai film in sala rispettando il distanziamento sociale in quanto ero l'unico…
UN ANGELO “TELECOMANDATO” potrebbe essere il titolo di questa fiaba,e come tale va letta, contenendo tutti i meccanismi dello schema di Propp rivisitati in chiave post-moderna.
Equilibrio iniziale (inizio):la protagonista, Kate,operaia, abbandonata dal compagno, vive con la figlioletta Lisa una vita grigia e depressa di periferia, illuminata un bel giorno dall’arrivo del…
Parla di nascite, ma è l'ennesimo di una lunga serie di aborti l'opera numero 9 del prolificissimo regista François Ozon, il Cassano del cinema, un incompiuto perenne, uno capace di guizzi improvvisi come di svarioni della fantasia del tutto fini a sé stessi. Dopo Gocce d'acqua su pietre roventi e Sotto la sabbia (per citare solo due dei lavori precedenti), è…
Inserire il fantasy in una storia proletaria, con anche vittoria alla lotteria, può essere un azzardo ed infatti al momento dell'insorgenza delle ali sulle spalle del neonato la tentazione di spegnere la televisione è stata forte.Però il piano narrativo alla fine regge e si arriva alla parte migliore del film.Quella più carica di significati.Sicuramente pedagogica per…
No, non ho intenzione di parlarvi di Jurassic World, uscita di punta di questa settimana, ma mi prendo la licenza di usarlo come pre-testo perché il cinema visto in sala lo contesto, a volte lo detesto e quindi…
Film unico, stranissimo. Non tanto per l'innesto del fantastico nel tessuto di un dramma o commedia a sfondo sociale (da "Miracolo a Milano" a "Looking for Eric", ce ne sono state diverse di trovate simili), quanto per il modo, così crudo, radicale e materico, in cui tale operazione viene compiuta. Ai miei occhi, è parso più disturbante di qualsiasi horror che abbia mai visto: siamo quasi…
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Commenti (5) vedi tutti
UNO DEI FILM PIU' LIBERI DA INTERPRETARE ED OSTICI DA COMPRENDERE DELLA STORIA DEL CINEMA CONTEMPORANEO... POTENTE E COMMOVENTE...
commento di DavideKingInk80A Ozon interessa mettere a fuoco una condizione umana, l’aspirazione alla libertà, che si manifesta prepotente già nel bambino, insieme al suo bisogno d’amore, impulso preverbale, prerazionale, connotato di base dell’essere umano, che solo un amore super-umano (e quello di una madre lo è) può tradurre in realtà.
leggi la recensione completa di yumeUna favola agrodolce, come solo Ozon sa fare. Per tagliare il cordone ombelicale in modo netto vedere questa pellicola. Molto carino.
commento di slim spaccabeccoVoto al film: 6.5!
commento di Mr Blondeun film da vedere a scatola chiusa. per goderne con spasso il sovvertimento dei generi cinematografici e finire trascinati da false piste da uno stile docu alla dardenne allo splatter cronenberghiano e così via, impazzendo.
commento di momasu