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Chocolate

Regia di Prachya Pinkaew vedi scheda film

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AndreaVenuti

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La recensione su Chocolate

di AndreaVenuti
7 stelle

Chocolate è un film thailandese del 2008, diretto e prodotto da Prachya Pinkaew.

 

Sinossi: Zen è una ragazzina autistica nata da una relazione clandestina tra la criminale thailandese Zin e lo Yakuza Masahi. La piccola Zen cresce sola con la madre ormai fuori dal giro, ma il suo passato tornerà presto a presentarle il conto costringendo sua figlia a lottare duramente; fortunatamente Zen, oltre ad amare la cioccolata, pratica con successo le arti marziali...

locandina

Chocolate (2008): locandina

Prachya Pinkaew nel bene o nel male è un regista che si è conquistato una piccola pagina all'interno della storia del cinema riuscendo ad aggiornare nei primi anni Duemila i codici dell'action movie, portando su schermo combattimenti mozzafiato ripresi e coreografati in maniera incredibile.

Allo stesso tempo l'autore si è distinto in negativo in riferimento alla regia delle scene non action, ma incurante di ciò all'inizio del film propone un qualcosa di assolutamente estraneo al suo bagaglio riuscendo un po' a sorpresa a non combinare un pasticcio, ma andiamo con ordine.

 

Il film si apre con una doverosa didascalia in cui lo stesso Pinkaew sottolinea come il film nasca con l'obiettivo di sensibilizzare l'autismo.

Pochi secondi dopo si entra nel vivo dell'azione con il regista che ci propone subito una sorta di mexican standoff multiplo tra alcuni yakuza capeggiati da Masashi (la star giapponese Hiroshi Abe) e gangster thailandesi sotto la rigida guida di No.8.

A questo punto troviamo la grossa novità apportata dal regista ossia rappresentare, per pochi minuti, una storia d'amore impossibile tra due soggetti affiliati a clan rivali.

Il regista gioca discretamente bene con il montaggio parallelo; da una parte troviamo i due amanti che amoreggiano romanticamente mentre dall'altra estorcono denaro con la forza a poveri disgraziati.

La sequenza è scandita da un'estetica che richiama i videoclip nonostante i lenti movimenti di macchina seguiti da slow-motion estremi che tendono al fermo imamgini; molti potrebbero leggere una sorta di vena autoriale di bassa leva ma conoscendo Pinkaew è tutto grasso che cola.

 

Fortunatamente dopo circa dieci minuti, sentimentalismo e falsa autorialità vengono messe da parte per regalarci un film d'azione superlativo, vero terreno di caccia del regista thailandese

Il regista dopo essersi probabilmente esaltato con un inizio per lui atipico, decide di non rischiare più nulla buttando letteralmente nel water la sceneggiatura, al fine di regalarci un'ora piena di combattimenti e visto il genere va benissimo così.

Pinkaew oltre a dirigere bene le scene con calci volanti in faccia, è un vero e proprio talent scout di artisti marziali ed infatti dopo aver scoperto Tony Jaa, dal nulla trova e lancia Yanin Jeeja (semplicemente fenomenale).

 

I combattimenti sono coreografati alla perfezione (ottimo il lavoro dell'amico e collega Panna Rittikrai, qui in veste di coreografo d'azione) dove emerge un interessante utilizzo dello spazio circostante; ed ecco che una fabbrica di scatole diventa il luogo ideale per dar vita ad acrobazie clamorose e molto rischiose oppure pensiamo al combattimento finale sul cornicione di un palazzo o ancora a scontri accovacciati al di sotto di tubi di metallo.

Le varie sequenze action inoltre sono contraddistinte sia da un pizzico di autoreferenzialità con chiari rimandi ai film precedenti del regista con Tony Jaa protagonista, sia omaggio ad alcuni vecchi classici di Bruce Lee; in particolare modo una sequenza richiama esplicitamente per location e stile marziale, Il Furore della Cina colpisce ancora di Lo Wei con Lee protagonista.

 

Originale invece lo stile di Yanin Jeeija che ripropone, con alcune piccole novità, il celebre jeet kune do di Bruce Lee misciandolo anche alla capoeira oppure al più classico muay thay.

JeeJa Yanin

Chocolate (2008): JeeJa Yanin

Prima di concludere bisogna citare assolutamente le sequenze di out-takes, grazie alle quali capiamo chiaramente come tutti gli attori si siano fatti davvero male nell'eseguire acrobazie folli.

Action validissimo.

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