Regia di Michele Placido vedi scheda film
Il (mio) grande sogno era quello di vedere finalmente un film che mi raccontasse il '68 da dentro,avere il punto di vista di uno che quell'epoca l'ha veramente vissuta.Placido cerca di fare questo con una storia dai rimandi autobiografici fin troppo evidenti,una storia che però alla fine non ci ha fatto imparare di quella stagione nulla di più di quanto sapessimo già.Alla fine il '68 assomiglia sempre più,passatemi il paragone becero,al calcio.Ognuno lo vede e lo racconta come vuole.Placido vuole condensare in meno di 100 minuti la sua storia e la Storia di quel periodo di cui tanto si discute per quanto poco lo si conosca.Sono passati solo 40 anni eppure sembra preistoria:paradossalmente sembrano più vicini a noi personaggi come Martin Luther King o Ted Kennedy(solo per citare quanto detto dal film) che con l'Italia c'entravano poco o nulla.Purtroppo la sintesi operata dal regista soffre di evidenti scompensi,la dimensione privata è trattata con attenzione maggiore rispetto a quella storica e proprio per questo sono tutti a danno del film di Placido i paragoni che si fanno con La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana.Ma almeno a Placido si deve dare il beneficio del dubbio visto che il film di Giordana ha un passo nettamente più lungo(la versione integrale è di 6 ore) e quindi ha maggior agio per organizzare tutta la materia narrativa.La mia impressione è che Placido abbia voluto raccontare molto se stesso e poco il 68,abbia voluto dare alle stampe un romanzo popolare troppo fitto di avvenimenti storici e privati di fatto comprimendo alcuni personaggi(come quello di Argentero) e inserendone altri assolutamente pleonastici per la narrazione(la maestra di recitazione interpretata da Laura Morante,era proprio necessario soffermarsi sull'idillio tra lo Scamarcetto e la sempre bella Laura?).Infine mi appare del tutto misterioso il premio(o forse era un contentino giusto per fare gli onori di casa) dato a Jasmine Trinca come attrice esordiente:per prima cosa perchè non è un'esordiente ma ha già diversi anni di carriera alle spalle e poi l'ho trovata assolutamente piatta dal punto di vista recitativo:sempre la stessa espressione sia che andasse a tirare le molotov,sia che stesse al capezzale del padre morente,simbolo ultimo di una famiglia medio borghese travolta dal fermento ideologico giovanile.Altra cosa da rimarcare è una certa leziosità nel girare alcune sequenze che appaiono appesantite e decisamente poco coinvolgenti.Peccato,speravo in qualcosa d meglio...
non la sua migliore regia,leziosa e a tratti greve
la mediocrità della Trinca quasi gli fa fare bella figura
assolutamente piatta
convince sempre di più
piuttosto bravo
parte di contorno
personaggio pleonastico
brava
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta