Regia di Giuseppe Piccioni vedi scheda film
Pur non raggiungendo il livello di "Fuori dal mondo", che resta probabilmente il suo migliore film, anche qui Giuseppe Piccioni si dimostra un regista sensibile e in grado di affrontare argomenti delicati, che potrebbero scivolare nello stereotipo in mani meno competenti. Qui il film ruota su uno scrittore che incontra una giovane istruttrice di nuoto e se ne innamora, ma lei sta scontando una pena in carcere e sta cercando di dimenticare un passato segnato da una tragedia. Il commento di Film tv parla di uno stile minimalista e secondo me non è andato fuori strada. La forza della pellicola sta proprio nella maniera in cui delinea l'incontro fra i due personaggi e il loro progressivo avvicinamento, in cui si mischia attrazione e precarietà esistenziale; la scena-clou dell'incontro con la figlia di Giulia regge bene e la svolta drammatica dell'intreccio resta abbastanza credibile. Non mancano alcune divagazioni piuttosto superflue come le scene che visualizzano alcuni brani dei manoscritti dello scrittore. Valerio Mastandrea da' una buona performance, ma gli preferisco Valeria Golino nel ruolo di una donna che si è rovinata la vita per amore e ne paga le tragiche conseguenze; nel cast di supporto spicca la come sempre inappuntabile Sonia Bergamasco. Il pubblico lo ha ignorato ed è un peccato. Bella la canzone dei Baustelle "Piangi Roma" sui titoli di coda.
Voto 7/10
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