Regia di Giuseppe Piccioni vedi scheda film
Storia di uno scrittore che scrive storie tristi e tanto patetiche, fino a scadere nel ridicolo, che vive con una donna conosciuta in piscina una storia ancora più triste delle sue, ma un po' meno patetica.
Il tutto condito da una serie di personaggi di contorno grotteschi (a voler essere buoni) o macchiettistici. La bocca si contorce non saprei bene se in un accenno di risata o di smorfia.
Molto belle le riprese in piscina, Che sono l'unica cosa che vale la visione del film.
Diverse le scene e le situazioni oltre il limite dell'imbarazzante. Da quelle con il fidanzatino ("sì, signore") della figlia (a chi non è venuto in mente "zoccolo di cammello" di The weather man?) convocato per l'affidamento del cane (?!?) a quelle del regalo dell'usignolo che canta a comando (tanto valeva metterla sul triviale come in Professione pericolo) a quelle, incompiute, della moglie di lui, come il tentativo di seduzione che tutti gli uomini sognerebbero, tranne quel c....
L'unico significato che sono riuscito a dare al film è che mentre lei, seppure nel male, ha provato a vivere la sua vita, lui si trascina stancamente, senza pulsioni, senza stimoli, senza inventiva, sia nella sua vita personale che in quella professionale. Quindi meglio lei di lui.
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