Regia di Dino Gentili, Filippo Gentili vedi scheda film
Il bello dell’Italia è che anche l’uscita di un film può essere un thriller. Perché, Cover Boy insegna, neanche per un capolavoro, se indipendente e ostaggio dei finanziamenti pubblici, si può sapere con certezza se, come e quando vedrà la sala. Sono viva è uno dei film di questa tribù: il pubblico lo vede dopo un anno e mezzo dall’anteprima mondiale a Londra e da quella italiana al Festival del Noir di Courmayeur. Eppure il film dei fratelli Dino e Filippo Gentili (cosceneggiatori, tra le altre cose, dell’ultimo Faenza e al loro esordio alla regia) è un piccolo gioiello, un bel film di genere e d’autore . Tutto si svolge in una notte in cui Rocco (Massimo De Santis, ottimo) per far fronte ai debiti accetta di fare il guardiano al cadavere di una splendida ragazza. Per imprudenza e per voglia di verità incorre in varie disavventure e alla mattina, dopo vari incontri (uno con la barista Giovanna Mezzogiorno), troverà il bandolo della matassa di questa strana storia. L’eccellente fotografia di Vittorio Omodeo Zorini, la regia sicura, un bel cast (ci sono anche Caprino, Colangeli e Mazzarella) e un soggetto efficace ci tengono sul filo teso di una narrazione avvincente, con toni riflessivi e introspettivi che non appesantiscono mai il film.
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