Regia di André Malraux, Boris Peskine vedi scheda film
Film decisamente dalla parte del fronte popolare, ossia delle milizie comuniste e anarchiche che combatterono la Guerra di Spagna contro il generale Franco. La pellicola è pervasa da una specie di stanchezza e laconicità, che contrasta sia col titolo che con l'entusiasmo per il comunismo che si vorrebbe diffondere. Direi che il film si trascina stancamente per buona parte della sua durata. Solo la parte finale è più intensa, benché naturalmente retorica. Dal punto di vista cinematografico è un film poco riuscito. Due parole vanno anche spese, però, per il lato ideologico e ideale dell'opera, che tra l'altro è il motivo principale della sua realizzazione. Si tace naturalmente sui crimini compiuti dai rivoluzionari, come soprattutto il massacro di molte migliaia di preti, frati e suore, perché per costruire la società felice del futuro era necessario eliminare il cristianesimo dalla nazione. Molti furono prima torturati e il loro cadaveri lasciati per giorni nelle piazze dei paesi a mo' di ammonimento. Insomma, sarebbe il caso di smettere di presentare la Guerra di Spagna come la lotta dei buoni comunisti contro i cattivi fascisti.
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