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Masters of Horror. Family

Regia di John Landis vedi scheda film

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stanley kubrick

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Masters of Horror. Family

di stanley kubrick
8 stelle

IL SECONDO PRINCIPIO DI EQUIVALENZA

Nelle equazioni, il secondo principio di equivalenza afferma che moltiplicando o dividendo entrambi i membri di un'equazione per una stessa quantità diversa da zero l'equazione resta equivalente a quella data. Il film di John Landis si basa su questo principio, soltanto che sostituisce i numeri e le equazione con i tre potagonisti della vicenda. I membri dell'equazione, in questo caso, sono una coppia, marito e moglie, che , dopo la scomparsa del figlio, decidono di cambiare città per recarsi in un posticino più tranquillo. Lo zero a cui si moltiplicano i due membri dell'equazione è il vicino di casa, obeso e scapolo (ehm...), all'apparenza un bravo signore che si trasformerà nel mostro che è stato e che sarà nel futuro. Oltretutto ho messo la frase "il secondo principio di equivalenza" anche per denotare una certa somiglianza con Psycho di Hitchcock, con la pazzia interiore che abbiamo già riscontrato in Norman Bates, il pazzo che "faceva parlare" i morti. La caratterizzazione del personaggio antagonista è simile a quella di Norman Bates solo per il fatto che cerca di immaginarsi di parlare con scheletri di persone. Norman Bates addirittura impersonava la madre, qui invece il personaggio cerca solo di condividere, esprimersi con persone già morte da tempo. Entrambi, comunque, sono completamente pazzi. Bates viveva in un hotel gestito da lui nel bel mezzo del nulla. Harold, si chiama così l'antagonista della vicenda, vive invece insieme alla comunità in un paesino tranquillo. I due personaggi hanno molte affinità ma anche molte diversità, per esempio nella corporazione: Bates magrolino, Harold obeso. Il film è il secondo episodio della saga Masters of Horror creata da Mick Garris della seconda stagione.
Quello che colpisce di più nel film e vero punto forte di quest'ultimo sono le allucinazioni perverse e sessuali di cui Harold soffre. Infatti, prima dell'arrivo dei due già sposati, era solito "crearsi" una famiglia a base di acido cloridrico e musica soul. La cantina, infatti, è il suo laboratorio scentifico dove mai e poi mai nessuno dovrà entrare. Tranne la macchina da presa di Landis che, già nei titoli di testa, comincia a scrutare quello che c'è al suo interno, non solo nella cantina ma anche nel resto dell'accogliente casa. E, come sempre, nella cantina ci entrano le vittime del cattivo di turno che hanno un trattamento speciale. Vengono immersi in una vasca per poi essere ridotti solo a ossa per colpa dell'acido cloridrico. Ma poi, come per magia, dentro la testa di Harold si manifestano allucinazioni di vario genere. Fa prendere vita alla moglie e alla figlia (?) per poi allargare la famiglia con il nonno e la nonna. Il film, infatti, comincia già con il groppo in gola. Primo piano su fiori rosa che potrebbero stare a simboleggiare la nascita di una nuova famiglia per i vicini, macchina da presa che ci fa vedere come la gente, in quella piccola vietta, sia gentile e disponibile. Successivamente, come ho già descritto prima, Landis ci porta nei meandri oscuri della via, nel la boratorio di Harold che proprio in quel preciso momento stava corrodendo un signore anziano che sarebbe poi diventato il nonno di sua figlia e il padre di Harold. Nel laboratorio non ci sono le solite ampolle con dentro elementi chimici improponibili. C'è soltanto una vasca dove mettere dentro la gente e imprimerla di acido cloridrico. E tutto questo, a noi, va bene.
La storia sembra la classica storia horror dove il vicino crea scompiglio alla solita coppietta. Invece il punto migliore per non ripetersi sta nella brevità del film. Essere nel Masters of Horror è un pregio per questo delizioso horror di Landis che, se fosse stato più lungo, sarebbe diventato il solito thriller che, alla fine, aveva persino il finale scontato. La coppia è composta da David, medico, e da Celia, giornalista. L'aver preso un figlio è una cosa davvero dura da affrontare per i genitori. Ma questi ultimi sembrano diversi dagli altri genitori che hanno perso figli. Il loro piano è davvero ben costruito. Spaccano la cassetta delle lettere del vicino la prima notte dopo il trasloco, il giorno dopo ci fanno amicizia, David scompare, Celia trova conforto in Harold, Harold viene catturato. La coppietta, alla fine, sembra Jigsaw sdoppiato. Sono diventati sadici e, dopo aver scoperto che Harold aveva ucciso la loro bambina (i sospetti, quindi, erano fondati, infatti la coppia aveva traslocato solo per incastrare l'assassino) cominciano un giochetto sadico che proseguirà per altri 15 giorni. E non lo tortureranno con l'acido colridrico. Almeno non vanno a sequestrare una donna anziana dopo che ha fatto la spesa, almeno non immaginano di sentire delle ragazzine che vogliono diventare la sorella di tua figlia così per caso. Loro sono sadici, lui era diretto invece nell'uccidere le vittime.
Un momento: e se il nonno e la nonna fossero stati i genitori di uno della coppietta?

L'ALBA DEL GIORNO DOPO

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