Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film
Uno dei "non allineati" del cinema hollywoodiano è Steven Soderbergh, che realizza pellicole con divi famosi capaci di scalare i botteghini mondiali e altri progetti, sempre con nomi di grido, però dichiaratamente meno commerciali e destinati quasi sicuramente a conoscere maggiori allori dai recensori che dal pubblico. "The informant!", che vede rinnovare la collaborazione dell'autore con Matt Damon, è esplicitamente ascrivibile alla seconda categoria, una satira politico-sociale meno esclamativa, netta di quella di Michael Moore, ma che illumina i giochi di potere delle più potenti aziende per sfruttare il mercato e quindi i consumatori. Il personaggio di Damon, un ometto poco significante, convinto fino al midollo di essere nel giusto("io sono quello con il cappello bianco,gli altri sono con il cappello nero") e capace di avviare una falsa cospirazione e mettere nel sacco sia l'azienda nella quale ha un ruolo di spicco, che gli agenti dell'FBI che vorrebbero smascherare i giochi sporchi della stessa ditta:oltretutto, il gioco di menzogne abilmente manipolate dal protagonista gli procacciano una decina di milioni di dollari (anzi,forse oltre undici,ma non lo ricorda nemmeno lui esattamente...). Soderbergh sottolinea che nel mondo folle dell'alta finanza un cazzaro che è al posto giusto e nel momento giusto può generare soldi strappati allo Stato, e che le multinazionali operano in tal senso al fine di vivere su una speculazione perenne:c'è qualche lentezza nel racconto, ma il messaggio arriva sonoro e ben scandito. Molto buona la performance di Matt Damon ,disfatto e nevrotico, ma non gli è da meno Scott Bakula nel ruolo dell'agente federale tradito dall'informatore.
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