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Revanche. Ti ucciderò

Regia di Götz Spielmann vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Revanche. Ti ucciderò

di laulilla
8 stelle

Come spesso succede, i sottotitoli italiani sono più attenti all’effetto sensazionale che alla verità dei film, poiché si propongono di essere utili al botteghino più che agli spettatori

 

“Ti ucciderò”, purtroppo, crea l’aspettativa di un film ruvido, cattivo, incentrato sulla violenza, mentre la pellicola in questione è in realtà la storia della lenta maturazione di Alex (Johannes Krisch), della sua presa di coscienza che nel dolore per la morte di Tamara (Irina Potapenko), la prostituta ucraina che egli aveva profondamente amato, egli non è solo, avendo quella morte provocato anche lo sconvolgimento della vita di Robert (Andreas Lust), il maldestro poliziotto che gliel’aveva involontariamente uccisa, per inesperienza e incoscienza, durante un classico – e drammatico – incidente fra “guardie e ladri”…

 

Se è questo il senso del film, come io credo, allora il ritmo del racconto deve rispettare tempi e modi che poco hanno a che fare con propositi di sanguinose ritorsioni, ma molto invece con il lento scorrere delle stagioni in un ambiente naturale bello e pacifico, quello della campagna viennese nella quale si svolge appunto la riflessione che accompagna il cambiamento del cuore di Alex.


In questo “luogo dell’anima”, dove egli si era rifugiato –  lì aveva trova uno zio accogliente –  per sottrarsi alle ricerche della polizia, aveva casualmente scoperto la vicinanza della casa di campagna di Robert, alle prese con la crisi del proprio matrimonio, oltre che tormentato dai sensi di colpa per la morte di Tamara.
Ucciderlo per vendetta sarebbe stato facile; sarebbe diventato e rimasto, invece, una delle possibilità: in tutto il film non esiste un solo momento in cui un evento del genere acquisti credibilità, perché il dolore di Alex è troppo grande per trovare risposta in una specie di legge del taglione.
La pistola lanciata nello stagno dopo il colloquio con Robert, acquista perciò, secondo me, un significato di pacificazione, ma anche il senso di una pagina della vita che si chiude, così come i cerchi provocati dall’oggetto caduto nell’acqua torneranno a ricomporsi perché la vita riprenda con i ritmi che le sono propri.
Aver riconosciuto, pur nella diversità, il tormento di Robert, potrebbe aiutarlo a elaborare il suo lutto e a chiudere definitivamente quella pagina violenta della sua vita, forse superando il dolore e ammettendo la sua parte di responsabilità nella tragica vicenda.

 

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Noleggiabile e acquistabile su AppleTV e su altre piattaforme.

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