Regia di Karey Kirkpatrick vedi scheda film
VOTO : 5,5.
Prodotto lineare, anche fin troppo, che azzecca un tema interessante e propone Eddie Murphy in una soluzione molto più moderata e sobria del suo solito.
Il risultato però non è abbastanza pungente nelle disamine umane, non fa ridere a sufficienza quando occorre, non trova una fascia di pubblico di riferimento ed il flop al botteghino è stata quindi una semplice conseguenza (solo 16 milioni di dollari negli Usa dove Murphy è stato a lungo una miniera d’oro).
Evan (Eddie Murphy) è un consulente di investimenti finanziari di successo, ma padre davvero misero, incapace di avere un rapporto con la figlia che si nasconde sotto una coperta ed i suoi amici immaginari.
Intanto sul lavoro arriva il ruspante Whitefeather (Thomas Haden Church) e tra i due comincia una sfida all’ultimo cliente per guadagnarsi un’ambita promozione.
Però il lavoro di Evan è anche condizionato dalla figlia che deve tenere per una settimana (è divorziato), fino a quando non si accorgerà che i problematici amici immaginari della stessa sono in grado di dargli delle dritte importanti per portare a casa lavori importanti.
Alla resa dei conti Evan dovrà scegliere se mettere in primo piano lavoro o famiglia.
Vi lascio intuire come va a finire, non ci vuole davvero tanto (anche se il percorso presenta qualche dubbio fino quasi all’ultimo), ma non è certo questo il problema di un film confezionato in maniera semplice, senza grandi idee, ma anche con poche cadute di stile.
Peccato che manchino i necessari cambi di marcia, scene madre, momenti da morir dal ridere, con un Eddie Murphy che decide di controllarsi e che non mette mai in mostra l’estro che possa valorizzare scene di una certa routine.
Il tutto rimane insomma corretto, ma poco incisivo, un compitino diligente che si lascia guardare, ma che risulta anche un po’ povero nell’insieme per essere promosso, nonostante l’idea centrale dei padri assenti per i figli ed egoisti verso il mondo sia moderna ed anche abbastanza sviluppata.
Quindi direi che più che essere deludente, è purtroppo un film un po’ anonimo, ma comunque guardabile.
VOTO : 5,5.
Regia corretta, il messaggio non è per niente male, ma qualche guizzo in più era proprio necessario per dare maggior risalto ad un'operazione che non fa il salto di qualità.
VOTO : 6.
Apprezzabile per il tentativo di fare qualcosa di meno sguaiato rispetto a quanto fatto negli ultimi 15/20 anni (chissà se per volere o per necessità).
Purtroppo gli manca l'estro naturale per regalare al film momenti comici in grado di sostenerlo quando questo era richiesto.
VOTO : 5,5.
Come attore mi piace parecchio, ma qui funziona poco.
Taglio di capelli indecifrabile, io mi sarei rifiutato!
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