Regia di Antoine Fuqua vedi scheda film
Ahimè, altra parziale delusione. Probabilmente troppe aspettative per il ritorno al poliziesco di Antoine Fuqua. A pensarci bene, avrei dovuto immaginare che il regista statunitense avesse già detto tutto quello che poteva sull' argomento con "Training Day" ma tant'è, la speranza è sempre l'ultima a morire. Da Los Angeles si passa alle strade di Brooklyn ma al centro di tutto gravita sempre la corruzione fra le forze dell' ordine. Questa volta i tutori della legge ad essere seguiti dall' irrequieta macchina da presa di Fuqua sono tre : uno sotto copertura (Cheadle), uno prossimo alla pensione (Gere) ed uno alla canna del gas (Hawke). La pellicola si sviluppa mettendo in scena le loro vicende in parallelo lasciandole giusto sfiorare di tanto in tanto puntando tutto su atmosfere cupe e su di uno script dai risvoliti cinici ed impietosi. Funziona per la prima ora "Brooklyn's finest", giusto il tempo di presentare i vari personaggi ed inserirli nei loro contesti fra blitz antidroga, quartieri malfamati, dipartimenti di polizia e club di quart'ordine. La tensione monta lentamente, ogni tanto arriva uno scossone con le veloci apparizioni di una bastardissima Ellen Barkin, di un laido Vincent D'Onofrio e di un ritrovato Wesley Snipes, finalmente senza arti marziali. Dopodichè il ritmo inizia a calare, le mosse diventano prevedibili e nell' accellerata finale, proprio quando dovrebbe arrivare il bello, il regista statunitense perde la bussola e lascia precipitare la situazione chiudendo malamente e frettolosamente due delle tre storie puntando tutto proprio su quella più debole, quella che ipocritamente t'induce a credere in un riscatto, in una sorta di redenzione. Pessima mossa che rende il film un poliziesco come tanti altri : discretamente montato e fotografato, diretto nella norma, interpretato fra alti (Hawke) e bassi (Gere). Mai del tutto avvincente, facilmente dimenticabile.
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