Regia di Terrence Malick vedi scheda film
Film superbo dal punto di vista delle immagini, criptico dal punto di vista del significato, ma ipnotico dal punto di vista cinematografico.
Dopo circa 6 anni, l'enigmatico regista Terrence Malick ritorna al cinema con il suo The Tree of Life, film che, a quanto si dice, fa non pochi riferimenti alla vita del regista stesso e del suo rapporto con il padre.
Il film ha vinto la Palma d'Oro al Festival di Cannes, dove si è parlato di capolavoro assoluto. Nonostante lo straordinario successo ottunuto al festival, la critica e il pubblico di tutto il mondo hanno sempre avuto pareri contrastanti sul film.
Io ritengo Malick un regista che gira i suoi film non per far contento il pubblico, o per sbancare ai botteghini, ma solamente per se stesso, magari per trovare una sorta di pace interiore. Tuttavia nonostante la sua predisposizione verso un cinema molto particolare, non certo d'intrattenimento, Malick ha visto, nel corso degli anni, crescere a dismisura i suoi ammiratori, e fra questi ci sono anche io.
"Dov'eri tu quando io ponevo le fondamenta della Terra?" . Con questa frase si apre il film. Successivamente lo schermo si riempie, si illumina di una grande luce, si riempie di grandi immagini (grandiosa la fotografia di Lubezki).
Malick non è un regista di dialoghi, ma l'astrazione che porta sullo schermo è senza precedenti. Dopo una lenta presentazione iniziale dei personaggi, il film ci ipnotizza con una lunga sequenza della Creazione del mondo a causa del Big Bang, oppure a causa di Dio magari.
Dopo tutto inizia ad avere un senso, non un senso logico (probabilmente dal punto di vista logico, solo Malick può capire il suo film), ma un senso puramente visivo, che ha bisogno solamente di qualche voce fuori campo, e quasi nessun dialogo, per essere compreso. Malick ritorna alle origini del cinema, quello che sapeva stupire con le immagini.
Il film prosegue con la descrizione del complesso rapporto padre-figlio, interpretati da un grande Brad Pitt e dal giovanissimo e bravissimo Hunter McCracken (comparso già ne Il petroliere). Ad intermittenza compare Sean Penn, sul cui volto si nota la fatica di aver vissuto senza l'amore nel cuore e il rimpianto di non aver avuto un'infanzia felice. Infine magistrale la prova di Jessica Chastain, la cui delicata presenza alza di vari punti il film.
The Tree of Life è un film superbo da punto di vista delle immagini, criptico dal punto di vista del significato, ma iponitico dal punto di vista cinematografico.
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