Regia di Terrence Malick vedi scheda film
Una volta Toscanini incise un pezzo 65 volte, sai cosa disse in proposito? Poteva venire meglio.
Come "The tree of life" se Malick non avesse disimparato a narrare subito dopo aver terminato "I giorni del cielo" che è il suo unico film che reputo da 5 stelle.
La sua invisibilità in pubblico, la dilatazione temporale fra un film e l'altro, ridotta notevolmente negli ultimi anni, la sua aura di kubrickiana memoria fanno si che Malick possa essere considerato il regista più carismatico del terzo millennio e secondo me per scelte cromatiche e invenzioni di inquadratura è anche il più grande in circolazione, "The tree of life" è stracolmo di riprese geniali anche brevissime che rispecchiano lo stile inconfondibile di questo cineasta di caratura mondiale, me ne vengono in mente alcune come le ombre sull'asfalto dei bambini riprese con la telecamera rovesciata, il gigante filiforme in soffitta accanto al bambino in bici, o ancora il mostro di Loch Ness spiaggiato, lo stormo di pipistrelli impazzito che sembra digitalizzato ed è invece verissimo, il branco di pesci martello sospesi nell'acqua passando dalle scisssioni cellulari fino al Big Bang attraverso i fili d'erba dall'ottica del palmo di una mano e potrei continuare all'infinito come la vita a descrivere le tessere di questo film ma ci metto un secondo a raccontare l'albero della vita di una famiglia americana degli anni sessanta....sessanta? Forse dopo Kennedy a Dallas, forse prima o forse mai, composta da un padre dal polso di ferro ed una madre affettuosa con i suoi tre figli il più grande dei quali sembrerebbe il narratore che dai giorni nostri guarda indietro e molto più avanti o molto più indietro, sopra e sotto il suo tempo.
Questo è quanto! Io non ho ravvisato spunti teologici e parabole telluriche e neanche i sussurri e le grida della vita mi hanno fatto accapponare le froge del naso oddorando il capolavoro perchè Malick fa una scelta narrativa estrema e personalissima per cui chi si accorda con questa modalità di raccontare giudicherà il film un capolavoro chi invece come me pensa che questo stile sia assolutamente anticinematografico butterà "The tree of life" nella cesta dei film dalle immagini pennellate ma privi di tutto il resto, lo stesso effetto mi aveva fatto "La sottile linea rossa" che ho visto una sola volta e non ho nessuna intenzione di rivedere, tanto e come "The new world", film stracolmi di grandi immagini ma vuoti come le palle di John Holmes dopo una dura giornata di lavoro e gonfi di ambizioni come le mie fra le vie rosse di Amsterdam.
L'aneddoto più inquietante ed incredibile legato a "The tree of life" che mi aveva spinto a guardarlo riguarda una sala di Bologna in cui è stato proiettato per 15 giorni con le bobine invertite cioè il secondo tempo al posto del primo e vice versa, ora che l'ho visto capisco perchè nessuno se ne sia accorto.....cominciate ad intuirlo anche voi?
Perchè non ha ne capo ne coda.
Terence sei il peggior storyteller della terra ma dietro la m.d.p. sei un fenomeno.
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