Regia di Terrence Malick vedi scheda film
VOTO : 7.
Più che di un film si tratta di una vera e propria esperienza sensoriale, un viaggio di 130 minuti che si snoda inesorabile nel compimento dell’evoluzione dell’esistenza e che, seppur tra più di una difficoltà ricettiva, riesce a trasportare in una dimensione lontana.
Jack è un ragazzino che vive con i suoi due fratelli e i genitori assai distanti tra loro.
Da un lato c’è la madre (Jessica Chastain), amorevole, eterea e partecipe anche nelle piccole cose, dall’altro c’è il padre (Brad Pitt) che impone un’educazione assai più rigida ed impostata sul rispetto assoluto nei confronti del più forte.
Nel corso degli anni Jack inizia a conoscere aspetti della vita che vanno oltre il semplice quotidiano familiare compiendo un percorso che proseguirà fino all’età adulta (quando i panni del protagonista passeranno a Sean Penn).
Sicuramente “The tree of life” è uno dei film più importanti degli ultimi anni, disquisizioni personali a parte (per me è bellissimo, ma non rientra tra le mie personali preferenze assolute), per tantissimi motivi, dei quali peraltro si è già parlato molto in questi mesi.
E’ infatti un’opera densa e profonda che si avvale di mezzi tecnologici utilizzati assai bene, sia per il concepimento di immagini universali di enorme impatto visivo, sia per il riuscire a incorniciare piccoli e grandi riquadri.
Ma soprattutto è un film solenne nel suo incedere, magmatico per il materiale che propone, incantatore per la sua capacità di rapire anche chi, come me, non arriva a cogliere tutti, ma anche solo tanti, aspetti illustrati.
E funziona soprattutto nel suo contrapporre, e sovrapporre, grazia e grezza umanità, la vita e la morte, le piccole vicende quotidiane e le grandi evoluzioni dell’universo, nel raccontare il mistero della creazione, l’incapacità dell’uomo di recepire completamente la rara bellezza che lo circonda, il disorientamento dello stesso per la perdita di consolidati riferimenti.
In tutto questo la narrazione è complessa, stratificata, decisamente complicata, anche un po’ artificiosa, anche se sempre aiutata dal mezzo e da una qualità delle immagini a tratti anche sbalorditiva
E anche la colonna sonora è di ottima fattura.
Dunque “The tree of life” è uno dei grandi film degli ultimi anni, un prodotto non per tutti, ma in grado di generare sensazioni assai difficili da ritrovare altrove ed anche per questo è raro, come detto all’inizio, un’esperienza che, nel bene e nel male, vale la pena vivere.
VOTO : 7. Realizza un'opera molto personale, stratificata e con una marea di idee autoriali.
VOTO : 6/7. Prova corposa, tutto d'un pezzo.
VOTO : 6++. Molto sacrificato, compare solo all'inizio e sul finale.
VOTO : 6/7. Presenza che lascia un segno importante.
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