Regia di Terrence Malick vedi scheda film
Coraggioso e personalissimo. Profondo e poetico. Visionario e mistico. Difficile e prolisso. Quattro coppie di aggettivi per descrivere e motivare altrettante sacrosante stellette di un giudizio che, sempre e comunque, stenta a dare l'idea di un'opera davvero intensa, complessa e non per tutti. Quattro le persone in sala che si sono alzate e se ne sono andate. La bellezza destabilizzante del carattere del film passa attraverso la grazia di una protagonista di altissimo livello di cui sentiremo parlare molto in futuro: Jessica Chastain, bravissima. Pitt duro che nemmeno nei BastardiSenzaGloria si è visto (lì c'era l'ironia qui la fermezza di una figura paterna intransigente ingombrante opprimente). Penn spaesato e forse inutile. Al di là del cordone ombelicale trumbulliano che lo lega, nella dilatata sequenza della creazione e della nascita della vita, all'Odissea di Kubrick, ci sono sequenze finali da capolavoro, per simbolismo e maestosità d'immagine. Bambini protagonisti eccellenti e diretti con mano sicura. Se Malick avesse il senso della misura, sia in termini di durata effettiva che di sintesi formale - e quindi nel suo caso di sostanza - , sarebbe insuperabile. Il suo esondare continuo ci mette a dura prova e ci fa tentennare. Ma gli vogliamo bene lo stesso. Bentornato.
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