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The Tree of Life

Regia di Terrence Malick vedi scheda film

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La recensione su The Tree of Life

di michemar
8 stelle

La trama è secondaria perché Malick ci parla come le altre volte della natura, della cattiveria umana, dell’inutilità della guerra, della morte e della nostra coscienza.

Il ritmo è lento, solenne, di ampio respiro, ovviamente ricorda LA SOTTILE LINEA ROSSA. Più che una voce narrante, come nel precedente, si ascolta una preghiera continua che cita passi della Bibbia o orazioni. La trama è secondaria perché Malick ci parla come le altre volte della natura, della cattiveria umana, dell’inutilità della guerra, della morte e della nostra coscienza. Per lui, la vita va vissuta seguendo o la via della Natura o quella della Grazia e le prime inquadrature mostrano per la prima delle mucche tranquille pascolanti nei prati (non è la copertina di ATOM HEART MOTHER dei Pink Floyd?) e per la seconda una casa con le pareti di cristallo, trasparenti come deve essere una coscienza, un’anima: limpida e trasparente.

 

 

Visi raramente allegri e sorridenti, ma sempre rattristiti dalla lotta col male che attanaglia l’uomo. La mano degli effetti speciali fa rivivere momenti di '2001 – Odissea nello spazio', sembra di tornare ai tempi di Kubrick, ma è semplicemente e biblicamente la Genesi, con l’inizio della vita della Terra e l’uomo che arriva e rovina tutto.

 

 

Non è un film facile. Per me va visto più volte per assorbirne a fondo il messaggio e goderne la maestosità delle inquadrature, e per questo va visto solo in una sala adeguata (e magari in lingua originale). Adesso gli darei come voto tra 7 e 8 (che si voglia o no, è pur sempre un'opera d'arte), ma può succedere che il mio giudizio potrà cambiare in futuro, in meglio o in peggio. Il problema è che si è tanto parlato, scritto e letto in questo periodo di questo film che inevitabilmente si va a vederlo condizionati; forse le attese erano troppe e in diversi sono rimasti delusi.

 

Ma questo è Terrence Malick, così era e così rimarrà: prendere o lasciare. Gli attori ragazzini sono molto bravi e naturali, mentre Brad Pitt per la prima volta ha dovuto veramente recitare, come successe a Tom Cruise con Kubrick. Jessica Chastain l’ho trovata bravissima. Tutti sono seguiti dalla camera a mano, che praticamente li segue passo passo in ogni loro spostamento. Fino a far provarti di stare con i protagonisti, in mezzo a loro, a partecipare ai loro accadimenti. Ti senti lì, partecipe del loro dolore.

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