Regia di Tim Burton vedi scheda film
“La gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità" (che odio 'sta frase).
-Cappellaio Matto
Alice (Mia Wasikowska) non è più quella di prima. Sono passati parecchi anni da quando è apparsa magicamente nel Paese delle Meraviglie, mondo immaginario che tende a rispecchiare ciò che i bambini tendono a volere, o perdipiù farsi piacere: ricordiamo lo stregatto, la regina Rossa (Helena Bonham Carter), il Cappellaio Matto (Johnny Depp), il bianconiglio e Pincopanco e Pancopinco (Matt Lucas) e molti altri. Adesso, Alice ha diciannove anni ed è promessa in sposa a Lord Hamish Ascot (Leo Bill). Casualmente si ritrova a dover rincontrare il bianconiglio, che la porta ad un grande buco vicino a un albero, dove vi cade. Alice realizza di ritrovarsi nuovamente nel Paese delle Meraviglie: nuove avventure, ma anche nuovi pericoli la attendono.
Premettendo che non ho mai apprezzato il cartone animato della Disney, perché la trama e i suoi personaggi sono particolarmente fastidiosi nel continuo intento di farti intrattenere, ma senza riuscirci, almeno nel mio caso. Una cosa che potrei apprezzare del cartone animato è che è soltanto un sogno, alla fine come tutti sappiamo, poiché tutto parte dall'immaginazione, ma qui proprio no. Succede, quindi che Tim Burton cade in basso, realizzando un film senza contesto, ma soprattutto senza motivo di esistere, così come il suo sequel che plagia il soggetto di molte favole già esistenti, mettendo in mezzo il fatto che sia inutile quanto non so cosa. Notiamo, prima di tutto, l'inespressività totale della protagonista, sempre dubbiosa e fredda con uno sguardo che porterà avanti per un'ora e quaranta di film, poi questa sorta di protagonismo nei confronti del Cappellaio Matto, che qui rispecchia una sola ed unica parola: compassione. Uno dei personaggi più "politically correct" che abbia mai visto, specie per le sue "frasi fatte" che cercano di emozionare qualcuno e/o far riflettere. Non a caso, il film pecca anche nel lato tecnico: il film è un accumulo di motion capture e live action, ed è abbastanza "orrido" vedere, senza un minimo di contestualizzazione, alcuni personaggi tra l'altro fatti anche male, come ad esempio Pincopanco e Pancopinco, che nel cartone della Disney, essendo più cartooneschi erano comunque rappresentati come umani, e non come delle palesi teste schiacciate. Gli unici due ambiti veramente importanti sono la fotografia e gli effetti speciali, che riescono a tenere in piedi la seconda metà di film.
Non necessario.
4.
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