Regia di Tim Burton vedi scheda film
In molti declassano questo film esprimendo frustrazione e insoddisfazione perché è più di stampo disneyano che burtoniano. Ammetto che anch'io ho sperato che il regista desse un tocco molto gotico e visionario, tipico del suo stile, alla fiaba, ma se si riflette bene, ci si rende conto che la storia scritta da Lewis Carroll, in fondo, è già tutto questo in modo naturale, senza che vi sia perciò necessità di estremizzare situazioni e personaggi. La pellicola, altrimenti, diventerebbe un horror anziché un dark fantasy.
Quindi, se Tim Burton ha voluto donare alla pellicola uno stile perfettamente disneyano, compiacendo un pubblico per lo più infantile, non significa che il film sia scadente. Si tratta di un prodotto decente che intrattiene quanto basta, con il suo garbato mix di azione, avventura, umorismo, fantasy e mitologia (ritroviamo tutti gli stereotipi delle fiabe: eroi, creature fantastiche, malvagi da sconfiggere, draghi da distruggere e la pace da riportare tra i buoni del regno).
Non siamo di fronte a un remake di "Alice nel paese delle meraviglie", però. Si è parlato sin dal principio di una sorta di sequel della storia di Alice, che in questo caso, rivediamo ormai adulta e che, pur essendoci stata da bambina nel paese delle meraviglie, non ricorda niente. Ripercorre quasi per caso il suo viaggio, ma questa volta tante cose sono cambiate ed è soltanto da questo presupposto che Tim Burton riesce a "stilizzare" un po' quest'opera. Dona il suo solito contrasto chiaro-scuro ai colori delle ambientazioni; rende particolarmente belle e suggestive le scenografie; introduce dei personaggi nuovi (la Regina Bianca e il Fante di Cuori, amante della crudele Regina Rossa) e delle creature interessanti, che più che ai libri, sono estranee alla favola Disneyana (il Ciciarampa, una specie di drago; il Grafobrancio, una bestia simile a una iena e l'uccello Ciacià); caratterizza i suoi protagonisti con delle personalità e degli aspetti esteriori molto buffi e fuori dalla norma e sperimenta su ognuno di loro dei makeup molto più eccentrici e particolari del solito, ricorrendo naturalmente all'aiuto della tecnologia.
Buono il cast, ricco di nomi noti, tra cui spicca quello del mitico Christopher Lee, impegnato nel piccolo ruolo del Ciciarampa.
Mia Wasikowska è un'Alice cresciuta carina, ma un tantino insipida e ancora acerba nel mestiere di attrice.
Johnny Depp, invece, interpreta il solito freak Burtoniano simpatico e un po' gigione. Non capisco perché alcuni affermino che ricordi Jack Sparrow. Bisognerebbe ascoltare la sua interpretazione in lingua originale per notare la differenza. Infatti, parla con un accento inglese per tutto il tempo e con una modulazione nel timbro di voce molto diversa da quella del pirata dei Caraibi. Comunque, il suo cappellaio Matto differisce quasi completamente da quello della Disney, che per dirla tutta, era acido e antipatico. Questo Cappellaio, invece, è buono e il suo legame affettivo e protettivo con Alice è una gradevole novità - "Che differenza c'è tra una scrivania e un corvo?" - Nessuno potrà mai dirlo, nemmeno lui che per colpa del mercurio si era cominciato a porre tali domande esistenziali...
Poi c'è Anne Hathaway, bravina e adeguata nel ruolo della regina bianca con quel suo viso candido e pulito, anche se non è molto presente nella storia. Ha poche scene.
Neanche Helena Bonham Carter poteva mancare. Il trucco la rende orrenda e deforme, ma in fondo anche una cattiva goffa e insicura che ispira simpatia. Convincente e brava come sempre.
Crispin Glover si rivela discreto nel ruolo del Fante di Cuori, un personaggio un po' sinistro e Alan Rickman si cala bene nei panni del Brucaliffo.
Discreti i dialoghi e la narrazione; cupa la messa in scena; mediamente coinvolgente la trama, non estranea ad alcuni momenti di noia e cali di ritmo, e a mio avviso inadeguata la colonna sonora. È un po' troppo rockettara per essere in sintonia con ambientazioni fiabesche e Disneyane.
Ma ciò che delude davvero e che avrebbe invece dovuto essere il dettaglio più bello e artistico del film, nelle sale cinematografiche quantomeno, è il 3D. Ci si aspettava infatti una grafica strabiliante e travolgente degna di quella di Avatar forse, invece il 3D è deludente e spesso assente. Davvero un peccato.
Nel complesso, questa versione della favola non è male, ma siamo lontani dal capolavoro.
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