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Harry Potter e i doni della morte. Parte I

Regia di David Yates vedi scheda film

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La recensione su Harry Potter e i doni della morte. Parte I

di BobtheHeat
4 stelle

"Harry Potter e i doni della morte: Parte I" è il film più cupo della serie, quello in cui riecheggia più che in ogni altro episodio, l'atmosfera di morte: in cui sono le tinte drammatiche e quasi horror, a predominare. Tanto che i pochi momenti comici, pur solo accennati e ad appannaggio esclusivo di Ron, sembrano essere del tutto fuori luogo. Ma è anche il più noioso e, senza giri di parole, francamente brutto.  Soldi ne farà certamente a dismisura, nessun dubbio. Ma i problemi del film sono comunque molteplici. Innanzitutto nello script, assai deludente. Inevitabilmente o quasi. Il romanzo conclusivo di J.K. Rowling esce al cinema in due parti solamente perchè deve moltiplicare per due, e forse più, le vendite dei bigliettoni. Siamo seri: non c'è altro motivo. Il materiale a disposizione non era superiore al passato. Ed era stato diluito e raccontato molto meglio altrove ("La pietra filosofale", "Il calice di fuoco"). Questa volta invece la trasposizione, oltre ad essere incapace di dare (e non è una novità) vero spessore ai personaggi, presentati e subito dimenticati (Piton, Draco e Lucius Malfoy: risibile il momento in cui questi ultimi nutrono dei dubbi sulla cattura del "vero" Potter), è più lenta e macchinosa: i vari momenti in cui sono coinvolti i 3 giovani protagonisti, sono dilatati senza un vero perchè: comunque senza che la drammaticità degli eventi trovi mai la giusta foza. (debole, quasi appiccicato il momento in cui Ron abbandona Hermione e Potter). E senza quasi mai regalare vera meraviglia. (La pozione che rende tutti uguali a Potter per confondere i mangiamorte). Il regista David Yates inoltre cura bene la messa in scena ma non sembra affatto a suo agio nel dirigere le scene d'azione: non ha come si suol dire il "polso giusto". E così, momenti che potevano essere tesi ed avvincenti (l'imboscata in cui cadono i nostri all'inizio, l'incontro scontro di Potter con la vecchia che si trasforma in serpente, il ritrovamento nel laghetto ghiacciato della spada di Grifondoro) finiscono invece per essere solo assai confusi. Pur con l'attenuante che in fondo si tratta di un mero (lunghissimo) prologo, i momenti felici del film mi sono sembrati solo due: quello in cui all'inizio, con i "babbani" perseguitati senza alcuna pietà, il regista, attraverso un elegante movimento circolare, ci mostra Hermione (come sempre di gran lunga la migliore del gruppo, sia a livello di scrittura che di recitazione) dolorosamente impegnata ad eliminare la propria immagine da ogni fotografia, a cancellare ogni ricordo, a protezione dei suoi genitori. E poi il breve ma emozionante inserto a cartoni animati, veramente degno del miglior Tim Burton, che spiega, molto meglio di quanto avrebbero potuto fare gli attori, la fiaba dei "doni della morte". Certo che se Silente, oltre al boccino, avesse lasciato in eredità a Potter, la sua potente bacchetta magica in sambuco, tutto sarebbe stato assai meno complicato.  :-)  Voto: 4

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