Regia di Nick Cassavetes vedi scheda film
Nick Cassavetes, bisogna specificare bene il nome per non cascare nell’errore, o nell’orrore a secondo delle sensibilità. Che non è mai stato un genio come regista lo sappiamo, ma qui ha raggiunto il massimo, benché diversi segnali si erano intravisti dai film precedenti. Qui la storia straripa di tutto e di più, tanto che alla fine noi spettatori siamo costretti a vomitare i contenuti, che non riescono mai a toccare le corde delle nostre sensibilità, tanto sono i mezzi ed i mezzucci con cui questo regista tenta la scalata. Una famiglia che si arrampica sugli specchi per superare lo stato di malattia grave di una delle figlie, mettendo a disposizione di questa la nascita con provetta di un'altra figlia, dato che gli altri componenti della famiglia non hanno le possibilità fisiche, per aiutare a supportare la ragazza. Malgrado questo la ragazza vive sempre al limite della morte, fino al punto che la scelta è quella di essere trapiantata da un rene della sorella nata in provetta. Questa si ribella, benché undicenne, e si rivolge ad un avvocato famoso, mettendosi di conseguenza contro una madre determinata ad andare fino in fono, pur di salvare quella figlia. Di qui la storia va avanti, con confusi flash back, e con una storia sentimentale fra malati terminali, che fa straripare ancora di più la storia in rivoli davvero che passano la sopportabilità. La ribelle undicenne, non è malvagia come la si vorrebbe dipingere, perché la sua scelta di denuncia è dovuta solo a…, e così via; insomma si arriva alla fine, che a dire la verità è allungata in maniera fastidiosa, stremati, ma non da dimenticare che ci sono delle storielle che contornano e condiscono ancora di più la melassa, come la storia della giudice e quella dell’avvocato con tanto di cane. Sapere chi ha fatto la sceneggiatura spiega molte cose, infatti in compagnia di Cassavetes, ripeto Nick!!, c’è Jeremy Leven, un titolo per tutti Don Juan De Marco Maestro D’Amore, di cui era anche regista, anche se c’è la scusante in partenza che la storia è tratta da un romanzo già di per sé allarmante, ma il fatto solo di averlo scelto non dà nessun alibi.
una storia da non raccontare, ma dimenticare o cancellare
ci colevano anche le canzoni per condire fino all'esasperazione questa storia
qualche industria di miele andato a male lo potrebbe impiegare meglio
sempre più bolzo, ha anche un'aria ironica, forse non si rendeva conto del ruolo suo!
Buttare via una delle sue migliori interpretazioni e qui sul drarmmatico e non nella commedia come di solito ci ha abituato, è davvero un peccato, la cosa milgiore del film
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