Regia di Kenji Mizoguchi vedi scheda film
Un matrimonio combinato che è una pietra tombale posta sull'amore.Un Giappone colto nell'immediato dopoguerra che si dimostra da una parte ancora prigioniero di atavici retaggi degni di una società feudale,dall'altra sente la spinta sempre più impellente della modernizzazione .E'quello che vive una giovane donna sposata a un uomo che non ama con un matrimonio combinato e che è lacerata da un sentimento insopprimibile e di cui lei stessa sembra aver timore.In tal modo appare stritolata la storia d'amore che bisogna vivere quasi da clandestini e a cui non ci si può votare anima e corpo.Troppo clamore per una donna abitutata a vivere sommessamente.Quello che rimane è un sogno,qualche passeggiata all'aperto a vagheggiare,qualche piccolo e goffo tentativo di sovvertire l'ordine preesistente.Perchè se il vecchio appare opprimente,la nuova libertà di usi e costumi appare avvilente.E si cerca una fuga da entrambe.Il film di Mizoguchi,autore di cui conosco troppo poco,colpisce per la sua messa in scena rigorosa e si rivela dramma lancinante che si esprime come un pianto silenzioso,lontano dagli sguardi inquisitori....L'ultima sequenza con lo sguardo che va dalla piccola tenuta fuori dal tempo in cui è ambientato il film alla città con le case che si perdono a vista d'occhio,simbolo della modernità che sta avanzando racchiude tutto il senso del film....
messa in scena assai rigorosa
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