Regia di John Madden vedi scheda film
VOTO : 5+.
Se John Madden fosse un tennista potremmo tranquillamente dire che nel corso della sua carriera ha vinto un torneo dello Slam (“Shapespeare in love”), ma intorno ha pure raggranellato una serie quasi infinita di sconfitte al primo turno.
Così questo suo “Killshot” ha avuto un travaglio produttivo interminabile, ma visto quello che ne è venuto fuori, viene da pensare che l’origine di tutto sia in buona parte farina del suo sacco e non cattiveria preventiva del produttore.
Infatti quanto si vede lascia indifferenti e indispettiti, soprattutto per colpa di una storia mal gestita, con troppi stacchi, e una mancanza di continuità filmica che finisce col rendere presto la visione molto distaccata e superficiale.
Falco nero (Mickey Rourke prima della redenzione cinematografica) è un killer navigato che si mette in combutta con Richie (un Joseph Gordon Levitt decisamente sopra le righe) un assassino della nuova generazione, arrogante, superficiale e pure sadico.
I due devono chiudere una “facile” estorsione di denaro, ma la riscossione non andrà a buon fine, anzi incontrano Carmen (Diane Lane) e suo marito a tempo Wayne (Thomas Jane) che diventano quindi degli scomodi testimoni.
I due killer cercheranno di eliminarli, mentre la coppia viene inserita nel programma protezione testimoni e dotata di una nuova e “sicura” identità”.
Di cose che non vanno in questo brutto film ce ne sono fin troppe.
Su tutto è proprio l’impianto estetico a convincere poco e niente (ed hai voglia di smontare e rimontare la pellicola se il problema sta alla radice), una confezione poco pulp e poco noir, con pochissimi squarci di vero cinema di genere.
Poi c’è la sceneggiatura che immagino non sia stata in grado di tradurre il libro di origine in immagini nel giusto modo; la narrazione è infatti sfilacciata, i momenti topici non colpiscono al cuore, parecchie situazioni sono improbabili (se non proprio assurde ed inaccettabili), ma soprattutto è il ritmo ad essere latitante in maniera particolare.
In più manca anche quel pizzico di umorismo, che avrebbe aiutato ad alleggerire un clima troppo serioso.
Così si finisce con lo sprecare anche un cast ampio e variegato dove gli attori sembrano muoversi a briglia sciolta.
Insomma siamo di fronte ad un discreto pasticcio che almeno, dopo i tagli produttivi, non porta via troppo tempo (86 minuti effettivi); peccato comunque, perché se è difficile potesse uscirne un grande film non era comunque così complicato fare qualcosa di medio livello.
Bocciato senza attenuanti.
VOTO : 5+.
Regia insipida, forse è sfortunato per l'iter produttivo che ha contraddistinto il film, più probabilmente tutto il problema nasce direttamente da lui.
VOTO : 5,5.
Abbastanza uniforme lungo tutto il film, soffre un personaggio senza grandi acuti.
Ancora in fase di convalescenza.
VOTO : 5,5.
Un pò piatta per un ruolo come tanti altri.
VOTO : 5.
Mediocre, poco espressivo, non fa niente per risollevare un personaggio senza particolare spessore.
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