Regia di Federico Bondi vedi scheda film
All’anziana vedova Gemma (Occhini), è stata imposta la presenza di una giovane e remissiva badante rumena, Angela (Petre), ma il suo caratteraccio toscano, la bizzosità senile e la caparbia volontà di autosufficienza (stereotipi) non l’aiutano a digerire la povera ragazza che è appena arrivata in Italia e appare piuttosto disorientata (altro stereotipo). La schermaglia fra le due però si stempera gradualmente fino al punto che, quando Angela decide di rientrare in Romania per vedere che fine ha fatto il suo fidanzato desparecido, Gemma la accompagna, forse anche per “badare” alla sua frastornata amica.
Le piccole sbavature registiche e le poche incongruenze di sceneggiatura non tolgono al film il suo valore che sta tutto nella sensibilità (e abilità) che Federico Bondi dimostra nel tratteggiare il complicato rapporto fra le due donne
I lunghi piani sequenza - che descrivono quel che accade senza trascurare gli efficacissimi “tempi morti” - danno il clima e costruiscono con semplicità espressiva le dinamiche relazionali, tratteggiando con leggera delicatezza la intensità emotiva che accompagna il film.
Ilaria occhini è bella e brava, ma fa trasparire un po’ la consapevolezza di esserlo.
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