Regia di Zach Cregger, Trevor Moore vedi scheda film
Il filone è quello scolastico di formazione (sessuale, s’intende). L’ossessione riguarda la perdita della verginità. Come nella più recente saga di American Pie e nella stagionata Porky’s, senza la leggerezza goliardica del primo capitolo della prima né l’impatto provocatorio del numero uno della seconda. Monumenti non si innalzano a nessuno, figuratevi dunque cosa può essere questo Miss Marzo, diretto e interpretato da due giovani attori, noti in America per aver partecipato all’irriverente programma comico The Whitest Kids U’ Know. Dopo quattro anni di coma, il vergine Eugene viene a sapere che la sua casta fiamma del liceo è diventata una starlettina di “Playboy”. Una pacchia per Tucker, che nel frattempo ha trasformato il sesso in ossessione, deciso a intraprendere con l’amico un viaggio che lo porterà al cospetto del fondatore della celeberrima rivista. Hugh Hefner, in carne e ossa, regala un cameo ai neoregisti Zach Cregger e Trevor Moore, tra un fuck fuck e l’altro e una dose smodata di banale volgarità. Il divertimento non è assicurato e i caratteri non sono sostenibili. Poca roba, tutta indigesta e, se Hefner non l’avesse compreso, una pessima pubblicità per la Maison Playboy.
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