Regia di Zach Cregger, Trevor Moore vedi scheda film
Ci sono a volte dei film, come questo, impresentabili, che pure hanno qua è là qualcosa di buono. In questa categoria, Miss Marzo è uno dei film minori, in quanto le cose impresentabili sono parecchie, ma pure non si può nascondere qualche buona scena e un filone dissacrante, di fondo, estremamente piacevole. La dichiarazione d’amore finale dello squilibrato alla sua bella è cosa notevole, segno che anche in USA c’è chi non si allinea ai soliti film schifosi, terribili, melensi, ma usa ironia senza guardare in faccia a nessuno, anzi col gusto di rompere le palle al politically correct.
La storia, in estrema sintesi: un tizio, il classico ragazzo per bene (fin troppo) decide finalmente di copulare con la sua lei (altrettanto seria e casta), ma ubriaco fradicio, sbaglia porta, cade in cantina e va in coma per 4 anni. Al suo risveglio, rivedrà la sua ex ragazza, qualche giorno dopo, sulla paginona centrale di Playboy.
I due protagonisti hanno una bella chimica, funzionano, e sto Trevor Moore è una specie di Belushi di serie B (oddio, ho detto un’eresia, di serie C, via). Tra l’altro scopro che i due protagonisti sono pure i due registi e i due sceneggiatori, complimenti, dai. Io darò un immeritato 6, di stima; sia chiaro che invece pubblico e critica l’hanno pesantemente stroncato: classico film che esce a luglio, d’altronde…Incassi minimi.
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